Ieri sera la prima del progetto della Comunità Montana per ricordare il grande alpinista lecchese
“Aveva talmente tanti sogni nel cassetto da non riuscire a chiuderlo quel assetto”
LECCO – Per Marco Anghileri sono arrivati tutti. Più che una serata alpinistica, quello di ieri, è stato un ritrovo di amici. Un auditorium della Casa dell’Economia gremito ha fatto da cornice alla presentazione della videoproiezione “La Grigna del Butch”, un progetto nato all’interno della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino proprio l’anno scorso, nel 10° anniversario della morte del noto alpinista che è stato capace di segnare un’epoca.

“Stasera c’è energia – ha detto il giornalista Serafino Ripamonti che ha presentato l’evento -. Credo che sia sbagliato dire che questa serata è dedicata a Marco Anghileri, piuttosto è una serata con Marco Anghileri perché in questa sala si respirano il suo entusiasmo e la sua passione per l’alpinismo. Stasera, in particolare, vedremo il suo amore per la Grignetta, la montagna di casa”.

Il progetto, sviluppato con il sostegno della famiglia di Marco Anghileri (presenti in sala anche i due figli, Giulio e Carlo) e di Ande, si è basato su un vecchio filmato realizzato dallo stesso Butch e riferito a un’impresa del 1995 quando, in una manciata di ore, ha concatenato scalando in free solo (senza corda) 8 itinerari classici della Grignetta per 1.200 metri di scalata.

“Siamo partiti da un suo racconto e l’abbiamo attualizzato con materiale nuovo – ha spiegato Pietro Corti, anima del progetto -. Un lavoro lungo un anno che è passato da una decina di versioni prima di arrivare a quella definitiva che vedremo stasera. Velocità d’esecuzione, leggerezza e improvvisazione erano queste le cifre che hanno reso Marco Anghileri l’alpinista che era. Aveva talmente tanti sogni nel cassetto da non riuscire a chiuderlo quel assetto. Era un alpinista che non faceva calcoli”.

“Non gli servivano tante parole per descrivere il suo amore per la montagna perché il racconto era lui stessi – ha ricordato il giornalista Giorgio Spreafico attraverso un video messaggio -. Il suo era un alpinismo che non stava nei numeri, ma era emozione e libertà. Il suo sogno diventava il nostro sogno perché aveva la capacità di farci capire quanto è importante vivere un’emozione”.

“Marco Anghileri è stato, è e sarà un esempio. Stasera riceviamo il dono di poterlo ritrovare e riscoprire” ha detto Antonio Rusconi, presidente della Comunità Montana.

E poi, attraverso alcune interviste recuperate nelle teche Rai, i video estrapolati dal film “Grigna 2177” (realizzato dalla Comunità Montana nel 2005) e le testimonianze inedite raccolte da coloro che lo avevano accompagnato in queste avventure, Marco Anghileri ha riportato tutti i presenti in quel magnifico giardino di pietra che è la “sua” Grignetta. La voce del Butch ha toccato il cuore di tutti, sembrava di vederlo lì, con quei gesti rapidi e quella luce negli occhi: “Vado, perché oggi la Grigna mi chiama!”
(foto Giancarlo Airoldi)

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