Lo SPID resta fino al 2030, ma con la CIE si può dire addio (anche ai costi)

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SPID-CIE

Non è obbligatorio pagare per lo SPID: chi ha la Carta d’Identità Elettronica può usarla gratis per accedere ai servizi pubblici

LECCO – Lo Spid non andrà in pensione, almeno non a breve. Il 7 ottobre scorso è stata firmata a Roma l’intesa tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Assocertificatori per prolungare di altri cinque anni la convenzione che regola la gestione del Sistema Pubblico di Identità Digitale. La scadenza, inizialmente prevista per il 2025, è così prorogata fino al 2030.

L’aggiornamento della convenzione conferma il ruolo strategico di SPID – ha dichiarato Andrea Sassetti, presidente di Assocertificatori – e testimonia la volontà di proseguire un percorso condiviso verso il futuro dell’identità digitale italiana ed europea, nel segno della sicurezza, dell’innovazione e della sostenibilità.”

Il rinnovo assicura continuità a un sistema che oggi conta oltre 41 milioni di utenti attivi e più di 1,2 miliardi di autenticazioni solo nel 2024. Nei primi sei mesi del 2025 sono già stati registrati oltre 630 milioni di accessi, con una media di 52 mila nuove identità digitali rilasciate ogni settimana. Numeri che confermano lo Spid come uno degli strumenti più utilizzati d’Europa per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e delle imprese.

Non è obbligatorio pagare lo Spid: la CIE è un’alternativa gratuita

Negli ultimi mesi, però, diversi gestori del servizio hanno introdotto un costo per il rilascio e la gestione delle credenziali Spid. È importante chiarire che non è obbligatorio pagare per avere un’identità digitale.
Chi è in possesso della Carta d’Identità Elettronica (CIE) può infatti usarla al posto dello Spid, senza alcun costo aggiuntivo.

Per farlo, basta scaricare sul proprio smartphone l’app “CieID” e seguire i semplici passaggi indicati per la registrazione e l’attivazione. Una volta completata la procedura, la CIE diventa a tutti gli effetti una chiave d’accesso digitale, permettendo di dire addio allo Spid e di accedere gratuitamente ai servizi pubblici e privati che richiedono autenticazione online.

CIE: la nuova chiave per i servizi digitali

La Carta d’Identità Elettronica, rilasciata dallo Stato, consente di accedere ai servizi online con i tre livelli di sicurezza previsti dalle norme europee.
Con la CIE è possibile:

  • accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione, compresi quelli del proprio Comune;

  • effettuare registrazioni o check-in presso alberghi, operatori telefonici, istituti finanziari e simili;

  • utilizzare i mezzi di trasporto (autobus, metro, car o bike sharing) sostituendo i tradizionali abbonamenti o titoli di viaggio;

  • entrare a eventi, musei, manifestazioni e concerti, in sostituzione dei biglietti cartacei;

  • accedere ai luoghi di lavoro in alternativa al badge, anche per la rilevazione delle presenze.

La CIE è un documento plastificato in formato tessera, dotato di microchip e zona a lettura ottica (MRZ) che memorizza dati anagrafici, fotografia e impronte digitali del titolare. Il costo medio è di 16,79 euro, variabile in base ai diritti comunali (generalmente fino a 22 euro).

Dal 3 agosto 2026, la carta d’identità cartacea non potrà più essere usata per espatriare: resterà valida solo in Italia fino alla naturale scadenza. Si stima che in circolazione vi siano ancora circa 5 milioni di carte cartacee, mentre le CIE emesse hanno superato i 54 milioni. Considerando gli italiani all’estero, i documenti da sostituire potrebbero raggiungere quota 12 milioni.

La CIE può essere richiesta anche per i minori: vale tre anni per i bambini sotto i tre anni e cinque anni per i ragazzi fino ai 18. È valida per viaggiare in tutti i Paesi dell’Unione Europea e in quelli con convenzioni bilaterali con l’Italia, come Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro.

IT Wallet: tutti i documenti in un’unica app

Il prossimo passo della digitalizzazione sarà l’introduzione dell’IT Wallet, il portafoglio digitale italiano che raccoglierà in un’unica app i principali documenti personali.
Sarà integrato nell’app IO e permetterà di conservare e utilizzare in formato digitale carta d’identità, patente, tessera sanitaria, tessera europea di assicurazione malattia e carta della disabilità.

L’obiettivo è semplice ma ambizioso: avere sempre con sé, sullo smartphone, tutti i propri documenti ufficiali, riducendo burocrazia e tempi di accesso ai servizi.
Con l’IT Wallet si potrà:

  • accedere più facilmente ai servizi pubblici;

  • utilizzare i documenti digitali anche negli altri Paesi europei;

  • proteggere in modo più sicuro i dati personali.

Entro il 2026, l’IT Wallet italiano sarà integrato con l’EUDI Wallet, il portafoglio digitale europeo, aprendo la strada a una vera cittadinanza digitale europea, interoperabile e sicura.

Il futuro dell’identità digitale italiana

La proroga della convenzione Spid fino al 2030 e il rafforzamento della CIE confermano la volontà delle istituzioni di garantire una transizione ordinata verso un ecosistema digitale più moderno e inclusivo.
Da un lato, il rinnovo dello Spid assicura continuità a milioni di utenti; dall’altro, la CIE e l’IT Wallet aprono la strada a un sistema sempre più integrato e al passo con l’Europa.

Un’evoluzione che non obbliga nessuno a pagare per i servizi digitali, ma offre a tutti la possibilità di scegliere lo strumento più adatto, con la certezza che il futuro dell’identità è già qui – e passa, sempre più, dallo smartphone.