Cinghiale morto sul sentiero a Civate. A luglio la legge sul contenimento

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Il cinghiale ritrovato morto lungo il sentiero per il Cornizzolo

 

CIVATE – Per la Coldiretti quella dei cinghiali sul Lario è una vera e propria “invasione”: le segnalazioni aumentano, sia per avvistamenti che per danni provocati agli ungulati ai terreni agricoli e boschivi, e si amplia anche la loro diffusione sul territorio.

Da Civate giunge una foto di un esemplare rinvenuto morto lungo il sentiero 11 che dalla località Pozzo porta verso la vetta del Cornizzolo, non lontano dalla Falesia Laghetti.  Chi ha avuto modo di vederlo ci riferisce che l’animale potrebbe essere stato ucciso. La stessa persona ci ha riferito del rinvenimento  sottolinea che il corpo del cinghiale si troverebbe in prossimità di una fonte d’acqua e urgerebbe anche per questo la sua rimozione.

Dall’11 luglio prossimo la normativa sul contenimento dei cinghiali arriverà nell’aula del consiglio regionale, al Pirellone, per l’approvazione.

La data è stata annunciata nel corso dell’assemblea della Coldiretti di Como Lecco alla presenza del presidente provinciale Fortunato Trezzi, dell’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava, intervenuto insieme all’onorevole Veronica Tentori, al consigliere regionale Daniela Maroni,  ai sindaci di Orsenigo e Alzate.

“Abbiamo predisposto una proposta di legge per uniformare il tema dell’abbattimento dei cinghiali su tutto il territorio regionale – ha riferito l’assessore regionale – Questa legge risale al febbraio dell’anno scorso e, ahimè, devo dirlo con un pò di vergogna: è stata ferma un anno e mezzo in commissione. Ora posso dirvi che, dopo una strenua battaglia, la legge-anti cinghiali andrà in consiglio regionale l’11 luglio. E quindi, se tutto andrà nella direzione giusta, finalmente, avremo una legge, che impedirà ai territori provinciali di gestire in autonomia la questione, visto che questo modus operandi ha portato ad una situazione insostenibile per agricoltori e allevatori, messi in ginocchio dalle scorribande di animali selvatici. Cinghiali, cervi, volpi e anche nutrie: il fenomeno del contenimento delle razze non autoctone è un problema serio e contingente in tutta la Lombardia, non solo sul Lario dove la situazione è a dir poco critica”.