A bordo di Curiosity un viaggio su Marte… a metà

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Auditorium della Camera di Commercio pieno per “il viaggio su Marte” organizzato da API. Un vera e propria immersione nello spazio, con il prof. Bortolino Saggin, ordinario di misure meccaniche e termiche al Politecnico di Milano e Pietro Rinaldi,  specialista di astronomia di Flyrad (azienda associata all’Api di Lecco), presentati da Marco Citterio. E un successo di pubblico quasi inaspettato, con una sala piena sopratutto di studenti , provenineti sia dalle scuole superiori come l’istituto tecnico Badoni e il Fiocchi, ma anche dal politecnico di Lecco. Tema centale della serata è stato sopratutto l’esplorazione su Marte fatta dai Rover spaziali, come Opportunity e la nuova Curiosity, che è attiva sul Pianeta Rosso dall’agosto 2012.

Il prof. Saggin ha spiegato tutte le problematiche tecniche di una missione scientifica su Marte compiuta dal rover Curiosity, e della costruzione dei sui componenti, alcuni dei quali sono stati fatti proprio a Lecco. 2 anni e mezzo di progettazione, con un team di 5 persone a tempo pieno. Il professore ha spiegato agli studenti come la meccanica che serve per alcuni di questi strumenti che vengono mandati nell’orbita di Marte è la stessa che si fa per un componente di un automobile o di un velivolo e che quindi richiedono competenze di meccanica molto vicine a quelle che studiano a scuola. che a volte hanno specifiche industrie del territorio di lecco. Molti delle componenti di alcuni di questi strumenti sono stati progettati durante tesi di laurea di alcuni studenti, che hanno avuto modo di fare. Gli studenti del politecnico quindi fanno attività di diretta utilità per noi e di grande interesse per loro.

Pietro Rinaldi, esperto di astronomia, ha portato  poi la sala dentro una simulazione di planetario, basato sul database ” digital universe”, il  più completo e aggiornato, che è stato progettato dalla Nasa e dal museo di scienze naturali di New York. Con immagini ad altissima risoluzione, i presenti in sala hanno potuto viaggiare prima su Marte e poi sull Luna, quasi fosse una camminata spaziale.

Un pizzico di delusione però per il mancato collegamento con la base Nasa di Pasadena, negli Stati Uniti, dove  il fisico italiano Paolo Bellutta, membro del team della Nasa di Pasadena e driver di Curiosity sul Pianeta Rosso, avrebbe dovuto mostrarci come avviene la gestione “giorno per giorno” di una missione come quella del rover Curiosity. Si è parlato di un inconveniente tecnico alla sonda Opportunity che non ha permesso al fisico italiano di collegarsi con la sala, essendo occupato dall’emergenza, che è stata confermata da una mail giunta a metà dalle presentazione. Ma i dubbi rimangono: che il mancato collegamento sia forse legato alle ultime immagini mandate da Curiosity da Marte?