13 defibrillatori per le palestre comunali, un dono per la sicurezza

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L’assessore allo Sport del Comune di Lecco Stefano Gheza e il responsabile Italia di EMD 112 Simone Madiai

 

LECCO – 13 defibrillatori acquistati dal Comune di Lecco e messi a disposizione ad altrettante palestre comunali e di 22 associazioni sportive dilettantistiche che le utilizzano. Dopo un lungo percorso i Dae sono stati acquistati e nei prossimi giorni verranno installati  nelle palestre comunali degli istituti comprensivi statali Lecco 1 (Santo Stefano, Carducci), 2 (Don Ticozzi, Diaz), 3 (Stoppani, Battisti, Oberdan, N.Sauro), 4 (Tommaso Grossi, Ponchielli, De Amicis, Toti)  e nella Palestra Comunale di Rancio.

Un traguardo importante nell’ambito della della diffusione della cultura della cardio-protezione, in Italia ancora molto bassa come ha spiegato Simone Madiai, responsabile Italia di Emd 112 che a titolo esemplificativo ha ricordato lo storico caso Morosini, calciatore stroncato da un infarto nell’aprile 2012, e per il quale sono stati recentemente condannati tre medici per il mancato utilizzo del defibrillatore nonostante ce ne fossero due a bordo campo e uno sull’ambulanza.

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Simone Madiai

“La speranza è che non si debba averne bisogno ma in una struttura sportiva la presenza dei defibrillatori è essenziale, proprio per evitare tragedie come quella di Morosini, anche se a stare male non sempre dev’essere un atleta ma anche uno spettatore, ed è capitato”.

Come spiegato quelli acquistati dal Comune di Lecco (15 mila euro di spesa) sono defibrillatori semiautomatici “Dae”, dotati di una protezione e di un’assicurazione in caso di malfunzionamento: “Naturalmente si spera che non vengano mai  utilizzati, ma nel caso in cui serva la macchina deve funzionare, motivo per cui i nostri defibrillatori sono dotati anche di certificazione IP elevata, ovvero la protezione da polvere e acqua”.

Durante l’incontro di mercoledì pomeriggio a Palazzo Bovara l’esperto ha dato qualche indicazione tecnica sui Dae che verranno presto installati, partendo dalla differenza tra defibrillatore automatico e semiautomatico e proponendo quindi una prova pratica di utilizzo.

Il DAE installato all'interno del palazzetto dello sport del Lavello
Un esempio di DAE installato all’interno del palazzetto dello sport del Lavello

 

Il defibrillatore semiautomatico, a differenza di quello automatico che dopo aver diagnosticato la fibrillazione ventricolare del cuore rilascia la carica, “suggerisce” al soccorritore quando premere il pulsante per rilasciarla: “E’ stato ritenuto che il macchinario automatico non fosse ‘all’altezza’ della scarsa cultura di cardio protezione italiana: rilasciando automaticamente la carica occorre che il defibrillatore sia adoperato da mani esperte, per evitare rischi. Quello semiautomatico invece ‘conduce’ passo per passo il soccorritore anche inesperto e quand’è il momento di rilasciare la carica avvisa con delle spie verdi, ma sta a chi utilizza farla partire” ha spiegato Madiai che ha poi sottolineato le tipologie di responsabilità dei soccorritori che utilizzano il Dae: “Il soccorritore di primo livello, e quindi non un medico o un infermiere, in caso di mancato funzionamento non ha nessuna ‘responsabilità’ perchè di fatto non è tenuto a conoscere il funzionamento e l’utilizzo della macchina, le cose cambiano se si tratta di un soccorritore di secondo livello”.

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“Il Comune di Lecco è fiero di aver contribuito a questo importante passo in avanti verso le associazioni sportive – ha commentato l’assessore Stefano Gheza – nelle prossime settimane gli strumenti verranno installati nelle palestre indicate. Speriamo non debbano venire mai utilizzati, ma in caso di necessità è una sicurezza in più che fino ad oggi mancava”.