Abbadia non dimentica la Shoah. E propone brani di Wiesel

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Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986.

ABBADIA LARIANA – Per la Settimana della memoria in ricordo delle vittime della Shoah la Biblioteca civica di Abbadia Lariana propone un percorso a tappe che si snoda per il paese – dal centro fino alla frazione Crebbio – dove vengono riportati episodi tratti dal libro La notte di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986.

La notte è un romanzo autobiografico che racconta le esperienze dell’autore, giovane ebreo ortodosso deportato insieme alla famiglia nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald negli anni 1944-1945, al culmine dell’Olocausto, fino alla fine della seconda guerra mondiale.

In totale sono dodici tappe, con partenza dalla piazza antistante il municipio e ritorno alla porta del municipio stesso, dove è riportata la parte finale del libro.

“Dodici flash in successione – spiega l’assessore alla Cultura, istruzione, Museo e Biblioteca, Laura Mandelli – che partono dal momento della deportazione del protagonista fino alla liberazione. Ogni spezzone ha comunque un senso compiuto. Naturalmente il consiglio è di fare la passeggiata intera, entrando nell’atmosfera della vicenda, che colpisce ancora di più se letta mentre si respira la libertà di una semplice camminata”.

Queste dunque le tappe, dalla prima alla dodicesima: piazza Ulisse Guzzi (bacheca), stazione ferroviaria (bacheca), frazione Borbino (bacheca), cancello parco “Ulisse Guzzi”, inizio passerella a lago (chiesa parrocchiale di San Lorenzo), molo, parco di Chiesa Rotta, asilo, San Bartolomeo, bacheca di Linzanico (lavatoio), bacheca di Crebbio (chiesa), porta del municipio.

In particolare alla tappa numero 7 si legge questo passaggio tratto sempre dal libro di Wiesel : “Mai dimenticherò quella notte. Che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformati in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che consumarono per sempre la mia fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai”.