Accoglienza migranti: si cercano alloggi tra le parrocchie

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profughi ex convento (3)LECCO – Nei giorni scorsi hanno raggiunto quota 800 i migranti ospitati in provincia di Lecco, qualcuno ha preferito allontanarsi spontaneamente facendo scendere il nu mero attualmente a 794 richiedenti asilo ma ne è previsto l’arrivo di altri 11 nei prossimi giorni.

Questo, in cifre, il punto della situazione riguardante l’accoglienza nell’area di Lecco, coordinata dalla Prefettura dall’inizio dell’emergenza:

“In questo momento non ci sono grosse criticità – spiega il capo di Gabinetto della Prefettura, il dott. Stefano Simeone – questi ultimi arrivi verranno distribuiti nelle strutture già avviate. Gli ospiti del Bione hanno fatto il loro ingresso nei moduli abitativi che sono stati installati la scorsa settimana. Abbiamo chiesto all’associazione che gestisce l’accoglienza di fornirsi di un ulteriore container in caso di emergenze”.

La soluzione del Bione sembra trovare una sua stabilità, almeno per ora, anche perché aree alternative al momento non ne sarebbero state trovate. Una delle ipotesi migliori al vaglio della Prefettura è ancora l’area della Protezione Civile a Sala al Barro ma, come spiegato dallo stesso Simeone, ma sarebbe non esente da problematiche se destinata ad ospitare i 120 migranti del Bione, soprattutto per la distanza con il capoluogo.

Dalla prossima settimana potrebbero invece occorrere appartamenti per ospitare famiglie o piccoli nuclei di migranti. Dipenderà dai nuovi arrivi. Su questo, un aiuto potrebbe giungere dalle parrocchie, almeno tre avrebbero già dato disponibilità ad accogliere i richiedenti asilo presso le proprie strutture.

Tra queste c’è la parrocchia della frazione calolziese di Foppenico: “Abbiamo dato la nostra disponibilità e aspettiamo che la Caritas ci dia indicazioni” spiega il parroco, don Angelo Belotti che ha deciso così di rispondere all’appello di Papa Francesco nell’aprire le porte della Chiesa ai migranti.

“Essere Chiesa vuol dire incarnare i valori della comunità cristiana all’accoglienza e al guardare al prossimo, al bisognoso” sottolinea il sacerdote.

A coordinare la raccolta delle offerte di spazi e aiuti dalle parrocchie lecchesi è la Caritas, che si è fatta intermediario con la Prefettura: “In questo momento siamo in una fase di verifica – spiega il responsabile della Caritas lecchese, don Ettore Dubini – il prossimo mese ci sarà un nuovo incontro con la diocesi e a quel punto potremo avere un quadro più preciso”.