Acqua pubblica: c’è il nuovo gestore, scelto tra le polemiche

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LECCO – Ora è ufficiale: l’acqua che fuoriesce dai rubinetti delle case dei lecchesi ha un nuovo gestore e si chiama Idroservice. A confermare la scelta, precedentemente decretata dalla maggioranza dei sindaci del territorio, è stato il Consiglio Provinciale in una “caldissima” seduta nella serata di giovedì.

L’affidamento del servizio idrico al nuovo gestore, infatti, non parte certo tra i migliori auguri: attualmente Idroservice non ha i requisiti per ricevere tale affidamento, non essendo una società controllata direttamente dai Comuni ma dalla multi-utility pubblica Lario Reti Holding. Nei prossimi mesi bisognerà che Idroservice cambi “faccia” per trasformarsi in una società sotto il controllo dei primi cittadini, rientrando nei parametri di legge.

Non per niente la scelta è stata bollata come “illegittima” da parte del gruppo della Lega Nord che ha chiesto invano il rinvio della decisione a gennaio, per poi abbandonare l’aula al momento della votazione. Un concetto che da tempo ribadiscono il Comitato Acqua Pubblica e il Movimento Cinque Stelle che in serata hanno organizzato un presidio di protesta fuori da Villa Locatelli.

Inoltre sono forti i timori espressi anche da Fratelli d’Italia, Nuovo Centro Destra e Sinistra Ecologia e Libertà che sulla pianificazione decisa dalla politica possano interferire i vertici della holding:

“Nell’ultima riunione della società, gli amministratori hanno parlato della cessione di un ramo di Idrolario – l’attuale gestore dell’acqua pubblica – a Lario Reti Holding e non ad Idroservice. Qualcosa di totalmente diverso dal progetto deliberato dal Consiglio provinciale. E’ l’ennesimo scandalo che grava sul servizio idrico” ha denunciato il consigliere provinciale del Carroccio, il senatore Paolo Arrigoni.

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Per sviare questo rischio, il Consiglio Provinciale ha decretato di far monitorare il periodo di transizione ad una figura esterna, un advisor tecnico, oltre che la possibilità di revoca dell’affidamento nel caso non vengano soddisfatte le condizioni stabilite. Per quanto deciso, Idroservice avrà in carico l’erogazione dell’acqua pubblica per 12 mesi.

“L’urgenza era quella di garantire il servizio ai cittadini e la scelta non poteva essere rinviata – ha spiegato dal PD, il consigliere Italo Bruseghini – Il nostro impegno sarà quello di verificare che si arrivi alla fine di questa transizione ed evitare che l’acqua finisca in mano privata”.

Sullo sfondo c’è però la possibile cancellazione delle Province, che aprirebbe scenari ancora non chiari su chi poi dovrà portare avanti tali controlli. Anche per questo, l’esito della seduta non ha per nulla soddisfatto il presidente della Provincia, Daniele Nava: “Il senso di responsabilità – ha commentato – prevale sulla convinzione”.