Acqua pubblica: raccolte oltre 1400 firme contro la scelta dei sindaci

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LECCO – Ha superato le 1400 firme la raccolta lanciata dal Comitato Acqua Pubblica e Beni Comuni contro la scelta dei sindaci lecchesi di affidare la gestione del servizio idrico provinciale ad Idroservice, società parte del gruppo della multi-utility pubblica Lario Reti Holding.

La petizione era partita sabato 29 giugno ed è proseguita nel weekend successivo, fino al raggiungimento citato traguardo. Venerdì le firme verranno consegnate in Provincia per essere protocollate:

“Abbiamo dovuto accelerare la consegna delle firme– ha spiegato Tiziana Rinaldi, coordinatrice del comitato –in vista della prossima conferenza dei Comuni dell’Ato, prevista per il prossimo 17 luglio; inoltre auspichiamo che la nostra proposta di delibera venga affrontata entro fine mese dal consiglio provinciale, nella seduta che si troverà a vagliare la scelta dei sindaci”.

Il tempo stringe e il comitato è deciso a far valere le proprie ragioni contro la decisione dei primi cittadini, considerata dal gruppo come la strada “meno coerente con il referendum sull’acqua pubblica e che rischia di svuotare di valore il suo esito, insieme al voto dei 140 mila lecchesi che hanno voluto ribadire il carattere pubblico del servizio idrico” ha denunciato il portavoce del comitato, Germano Bosisio.

Ad essere contestata è l’assenza di controllo diretto dei Comuni nella gestione di Idroservice, che invece resterà sotto il controllo di LRH fino all’eventuale scorporo dalla holding, il ché, come sostenuto dal comitato, renderebbe Idroservice un soggetto senza requisiti di legge per un affidamento in house. Inoltre, sempre secondo il comitato, sarebbe complicata la sua trasformazione e con costi onoresi che potrebbero andare ad incidere sulle future tariffe.

Quindi, dopo aversi visto bocciare per due volte dall’ATO la propria proposta di realizzare un’azienda speciale consortile, il comitato è sceso in campo con una petizione per una proposta di delibera provinciale che parta dall’attuale gestore Idrolario per trasformarla nell’azienda speciale e che allarghi la partecipazione societaria a tutti e 90 i Comuni lecchesi.

Ad affiancare il comitato nella raccolta firme anche il Movimento Consumatori Lecco, l’Arci Lecco, Qui Lecco Libera, Movimento Cinque Stelle e i Giovani Comunisti.