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LECCO – La piccola Chiesa di Pescarenico non è riuscita a contenere le tantissime persone giunte per salutare un’ultima volta il Maestro Sacchi: familiari, amici, conoscenti, colleghi, e poi ancora tanti, tantissimi allievi, oltre che, al completo, i due cori che il Maestro dirigeva da oltre 40 anni: il Coro Nives di Premana e il Coro Alpino Lecchese.
E proprio i due maglioni, simbolo dei rispettivi cori, sono stati appoggiati sulla bara dell’amato Maestro, tra i fiori e una foto.
Il Maestro Francesco Sacchi è scomparso nella giornata di giovedì 6 ottobre a Villa Zucchi (Carate Brianza) dove era ricoverato in gravi condizioni da un paio di mesi. Nato nel 1937 a Lecco, aveva 79 anni. Pochi anni fa aveva ottenuto la cittadinanza onoraria premanese.
Al funerale, celebrato dal parroco di Pescarenico, Don Giuseppe e da quello di Premana, Don Mauro, vi erano anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio e quello di Premana, Nicola Fazzini, oltre che tanti cittadini di entrambi i comuni, a segnalare un legame forte e unito nel lutto.
“Francesco, il Maestro Sacchi, era un uomo schivo, grande amante della musica ma mai delle festosità – ha detto il don durante la predica – il Signore sta preparando per lui il banchetto dei cieli, al quale sarà accolto. La morte non è uno schiaffo alla vita, anche se porta con sé dolore e distacco: pensiamo a questo passaggio come alla Pasqua definitiva di Francesco e per continuare pensiamo alla sua passione musicale”.
Durante la funzione diverse sono state le canzoni intonate dai due cori, diretti dal 21enne Francesco Bussani, tra cui non poteva mancare la meravigliosa Ave Maria.
Modesto, puntuale, sempre gentile, impegnato, determinato: questi gli aggettivi con cui il Maestro Sacchi è stato ricordato da alcuni amici e allievi dei due cori che dirigeva. “A Premana è un weekend di festa, ma a questo appuntamento non potevamo mancare. Sacchi non è stato solo un Maestro ma ha valorizzato le nostre tradizioni, ha riscoperto il canto popolare elevandolo a forma di arte nobile. Il vero merito di Sacchi non è solo nella sua capacità professionale e nelle sue doti da musicista, ma nel suo essere un uomo, a tutti gli effetti. La sua musica sarà sempre con noi” e poi ancora “Ciao Maestro, ora dirigerai il Coro degli angeli“.
Al termine del rito la bara è stata portata in processione fuori dalla Chiesa, sulle note dell’Ave Maria. Il Maestro è stato sepolto presso il cimitero Ugo Foscolo di Castello.
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