Aggressioni sui treni, lunedì sciopera il personale di Trenord

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LECCO / MILANO – Il prossimo lunedì i ferrovieri incroceranno le braccia per chiedere maggiore sicurezza, in seguito all’aggressione subita mercoledì mattina da un controllore di Trenord, all’altezza di Santo Stefano Lodigiano, l’ennesimo episodio ai danni dei lavoratori delle ferrovie.
L’azione di sciopero, annunciata dalla Fit Cisl, interesserà il personale equipaggio treno (macchinisti e personale di bordo) ed il personale addetto all’assistenza alla clientela dipendente di Trenord e sarà articolato dalle ore 9,01 alle 16,59 del 24 luglio 2017 anticipata da una prima azione immediata e simbolica della durata di cinque minuti dalle ore 17,00 alle 17,05  già avvenuta nella giornata di mercoledì. Contemporaneamente il personale di bordo, a partire dalla data odierna, effettuerà controlleria esclusivamente laddove sussistano condizioni di sicurezza compatibili con l’espletamento delle proprie funzioni.

“Questo ennesimo episodio di violenza si inserisce in un contesto di aggressioni continue che oramai unisce l’Italia in tutte le sue regioni – afferma Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia -. Il treno, le stazioni, sono oramai diventati un gigantesco Far West dove si aggirano, indifesi, sia i dipendenti che i viaggiatori tutti. Quella lama conficcata nella mano è una ferita aperta nella società tutta e dimostra, ancora una volta, come le tante denunce presentate dalla Fit Cisl rispondessero a bisogni concreti di sicurezza”. “

Occorrono investimenti ed un nuovo modo di gestire quella che oramai è diventata una vera e propria emergenza sociale – aggiunge Abimelech -. Non possiamo aspettare che quella lama conficcata nella mano divenga, domani, un colpo di pistola che spenga la vita a quei coraggiosi (è giusto oramai definirli così) che ogni giorno rischiano la vita per tutelare l’immagine dell’azienda e la sicurezza dei pendolari”.

Anche il sindacato Orsa interviene su quella che definisce “l’escalation di aggressioni nei confronti del personale viaggiante dei servizi ferroviari regionali e dei viaggiatori lombardi”, denunciando l’esclusione dal tavolo di discussione con Regione Lomabardia dell’organizzazione sindacale.

“Risulta assai preoccupante la frequenza con cui avvengono le aggressioni ai danni del personale e viaggiatori in Lombardia rispetto a quanto accade nel restante territorio Nazionale – scrive il sindacato – Atti di violenza entrati tristemente a far parte della quotidianità dei lavoratori, da cui ne scaturisce il conseguente fenomeno di insensibilizzazione, generato dall’alta ciclicità degli episodi e considerato non meno grave degli stessi atti. Stato di indifferenza dimostrato dalla Regione stessa, per il quale si ritiene debba detenere la responsabiltà di farsi carico dei meno abbienti al fine di tutelare i propri cittadini evitando di fatto casi di emarginazione sociale il cui disagio si riversa spesso sull’intera collettività. Il personale di Trenord, come di tutte le altre imprese ferroviarie, non deve e non può farsi carico dei problemi sociali che stanno sconvolgendo questa Nazione. Il capotreno è un lavoratore ed un cittadino che ha diritto a svolgere il proprio lavoro senza la paura che possa essere l’ultimo giorno”.

Da Lecco il Codacons fa notare come “mentre le aggressioni nelle stazioni e sui treni aumentano, gli agenti della Polizia Ferroviaria diminuiscono: sono appena 13 gli agenti di Polfer in servizio a Lecco, che devono occuparsi non solo delle stazioni della provincia, ma anche di quelle di Sondrio, la cui postazione di Polizia Ferroviaria è stata chiusa”.

“Sono  troppi gli episodi di violenza che si verificano ogni giorno a scapito dei viaggiatori e personale ferroviario. È un problema che non può essere sottovalutato ed è assolutamente necessario intervenire urgentemente”.
Il Codacons chiede che venga aumentato l’organico della Polfer sulla linea che corre da Sondrio a Lecco e che arriva fino a Milano.