Amianto alla Leuci. Il sindaco: “Non ci fermeremo all’ordinanza”

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LECCO – Ancora nessuna bonifica in via XI Febbraio: l’eternit ammalorato resta sul tetto del capannone della Leuci, nonostante l’esposto alla Procura avanzato dal Comune di Lecco.

Lunedì sera il sindaco Virginio Brivio ha confermato il provvedimento nei confronti della proprietà della storica fabbrica di lampadine, chiusa dal dicembre del 2013. La sollecitazione è giunta ancora una volta in aula consiliare da Massimo Riva, rappresentante dei Cinque Stelle a Palazzo Bovara che ha chiesto se sia stata avviata un’interlocuzione con i proprietari dell’area a seguito anche dell’ordinanza sindacale con la quale il Comune ha intimato la rimozione dell’amianto.

Abbiamo trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica – ha sottolineato il sindaco – ad oggi siamo di fronte ad un inadempienza totale delle prescrizioni contenute nell’ordinanza. La vicenda è fin troppo chiara”.

Negli ultimi giorni la società, in via informale, ha spiegato ancora Brivio, ha fatto sapere che presenterà a breve il piano di risanamento, in ritardo, “avrebbe già dovuto presentarlo” ha denunciato il sindaco.

“Con ATS stiamo valutando altre forme di sollecitazione, ulteriori strumenti oltre all’ordinanza per evitare un precedente pericoloso, ovvero che debba intervenire tout court l’ente pubblico quando il proprietario non assolve ai suoi doveri”.

Il timore è che, in assenza di impegno da parte dei padroni dell’area, sia il Comune a dover rimuovere l’eternit a proprie spese, pur di risolvere la situazione di degrado e pericolo per la salute pubblica. “Rappresenterebbe un ricatto al quale non possiamo sottostare – ha riferito il consigliere Massimo Riva – anche per il futuro, devono essere chiari gli impegni e gli obblighi del privato”.