Amianto all’ex vellutificio: il Comune impone la messa in sicurezza

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Il tetto dell'ex vellutificio, al centro si nota la parte di copertura mancante
Il tetto in eternit dell’ex vellutificio, rimasto scoperchiato in parte

 

LECCO – Il Comune ordina “l’immediata messa in sicurezza della copertura danneggiata al fine di evitare ulteriori scoperchiamenti e danneggiamenti esterni, nonché di tutte le restanti parti che possano costituire un pericolo per la pubblica e privata incolumità”, questo dopo il sopralluogo di questa mattina da parte dei pompieri dell’ATS all’ex vellutificio Redaelli a Rancio (articolo precedente).

Un provvedimento analogo a quello emanato in precedenza nei confronti dei proprietari dell’ex Leuci, dopo il crollo di alcuni pezzi di tetto di amianto, per la quale l’amministrazione comunale aveva imposta la bonifica.

Il Comune impone anche la rimozione del materiale caduto dal tetto della fabbrica sulla strada e raccolto dai Vigili del Fuoco, intervenuti venerdì mattina dopo la segnalazione dei residenti che avevano notato i danni ben visibili sul tetto dello stabile, scoperchiato per un area di circa 30 metri quadrati.

 

Parte del materiale rimosso dai Vigili del Fuoco e consegnato al personale di Silea

 

A sostenere il provvedimento del comune è la relazione di sopralluogo del Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’ATS Brianza: “vista la superficie danneggiata e la possibilità di ulteriori eventi metereologici che possano disperdere il materiale di copertura – si legge nella relazione – si ritiene che la proprietà dell’immobile debba intervenire urgentemente per un immediato ripristino della stessa al fine di evitare ulteriori scoperchiamenti e danneggiamenti esterni” e che “relativamente al materiale posto all’interno della proprietà e a quello presente all’interno del sottotetto in prossimità della parte danneggiata gli stessi dovranno essere messi in sicurezza e rimossi”

 

I Vigili del Fuoco intervenuti in via Sala, nella foto anche l’assessore Venturini