Anche Lecco a Como per dire no al neofascismo, in migliaia in piazza

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Quasi 10 mila persone a Como per la manifestazione “E questo è il fiore” contro il neofascismo e l’intolleranza

 

COMO – E’ il giorno del “No” a ogni forma di neofascismo e intolleranza a Como. Nella mattinata di oggi, sabato 9 dicembre, migliaia di persone si sono riunite nella città lariana, dove pochi giorni fa un gruppo di squadristi del movimento Veneto Fronte Skin Head aveva fatto irruzione nella sede dell’Associazione Como Senza Frontiere, impegnata nell’accoglienza dei migranti, interrompendo la riunione in corso.

Un episodio ben presto balzato agli onori della cronaca nazionale, trovando la condanna di forze politiche, associazioni e cittadini.

Al centro la presidente della Camera Laura Boldrini, presente con altri sei ministri in piazza a Como

 

Contro il neofascismo a Como sabato mattina si sono riunite quasi 5 mila persone, per manifestare pacificamente contro l’intolleranza. “E questo è il fiore” il titolo dell’iniziativa che si è svolta in centro città e sul lungolago, dov’è stato allestito un palco dal quale si sono alternati diversi interventi e canti partigiani. Ad intervenire tanti volontari, tanti giovani: sono state lette pagine di Calamandrei, brani di Fenoglio.

Alla manifestazione hanno partecipato anche la presidente della Camera Laura Boldrini e i ministri Graziano Delrio, Roberto Pinotti, Andrea Orlando, Maurizio Martina, Valeria Fedeli e Marianna Madia, nonchè l’ex primo ministro Matteo Renzi e i rappresentanti dei sindacati.

La delegazione lecchese a Como per la manifestazione

 

Presenti tra gli altri anche diversi lecchesi: tanti cittadini, membri di associazioni, volontari. E una rappresentanza politica: il Segretario del Pd Fausto Crimella, il presidente della Provincia Flavio Polano, l’onorevole Gianmario Fragomeli, il consigliere regionale Raffaele Straniero, alcuni consiglieri comunali.

L’assessore Simona Piazza

 

Sul palco di Como è salito anche l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza che ha letto, a nome dell’Arci e di tanti giovani amministratori, una lettera di Enrico Berlinguer scritta dal carcere di San Sebastiano Sassari nel 1944. 

La riportiamo:

“Carissimi, sto sempre bene. Non drammatizzate la mia situazione, non accoratevi troppo. Si capisce bene che il carcere non è il paradiso, ma io sento di poterlo sopportare e superare con fermezza e serenità di spirito. A proposito di apoliticità, è una malattia diffusa però non è epidemica. Mi accade spesso di incontrare questi strani individui che sogliono ugualmente autodefinirsi apolitici, ma finora sono fortunatamente rimasto immune da questa nuova elegante moda neofascista. Perché in fondo, questo terrore della politica, che è, non lo si dimentichi, quella parte essenziale dell’attività dell’uomo che concerne i rapporti sociali con i propri simili, è un fenomeno tipicamente fascista. Del fascismo post 25 luglio, ben s’intende. Perché prima la politica, i fascisti, la facevano e in un modo così originale e delicato che non la lasciavano fare agli altri. Secondo queste persone, dove si parla di politica, non c’è pace per l’uomo. E uomo è qui uguale al fascista e alla sua coscienza. In altre parole: o politica fascista che chiude la bocca agli altri, o niente politica che ugualmente chiude la bocca agli altri. Noi spesso parliamo di politica, agitiamo problemi politici, alternandoli opportunamente ad altri svaghi, ma non abbiamo mai per questo solo fatto tanto temuto, parlare di politica, non abbiamo mai litigato tra di noi, non ci siamo mai fatto il sangue cattivo, nessuno ha mai preteso imporre le proprie teorie agli altri, perché, ma è chiaro, al di sopra di ogni divergenza siamo tutti d’accordo su un punto fondamentale: l’antifascismo. In questo senso tutti possiamo dirci liberali, inteso il liberalismo non nel significato politico o economico, ma in quel più vasto significato umanistico che vuole che a tutte le facoltà dell’uomo sia dato libero sviluppo.”

A Como erano presenti diversi rappresentati della politica nazionale. Contro l’iniziativa si era mosso il gruppo “Forza Nuova” di Roberto Fiore: la contromanifestazione è stata vietata dalla Questura.