Annone. Micheli: “Stucchevole rimbalzo di responsabilità”

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Mattia Micheli
Mattia Micheli, consigliere provinciale.

ANNONE- Capogruppo di minoranza ad Abbadia Lariana, è anche consigliere provinciale eletto nella lista di centrodestra “Libertà e autonomia”. Proprio in questa sua veste Mattia Micheli interviene sulla vicenda del crollo del cavalcavia di Annone Brianza con la nota che di seguito pubblichiamo:

“Questo stucchevole rimbalzo di responsabilità tra Anas e Provincia in merito al crollo del ponte di Annone sulla Statale 36 è esemplificativo del degrado di questo Paese. Un Paese dove il buon senso e l’esperienza di chi quotidianamente tocca con mano la realtà vengono messi in secondo piano per fare spazio allo scarico di responsabilità e alla carta.

Oggi piangiamo per una tragedia che, dalle prime testimonianze, poteva essere evitata con il buon senso e l’ascolto. Sono d’accordo con chi l’ha definita la tragedia della burocrazia.

Appena accade qualcosa vi è la gara “in primis” a evitare le responsabilità (forse ancora troppo fresca la querelle “terzo ponte”, con conseguenti polemiche) e dopo il fattaccio o, come in questo caso, la tragedia, inizia la più brutta delle gare: attribuire la responsabilità ad altri.

Nel primo comunicato di Appello per Lecco – “Anas ci dica cosa sta succedendo” – (evidentemente ancora indispettiti dalla “questione terzo ponte”) non si è  perso tempo a individuare colpevoli… Da lì, Anas che dà la colpa alla Provincia e Provincia che dà la colpa all’Anas… Burocrati.

Il presidio del territorio bisogna farlo indipendentemente dalle risorse che si hanno a disposizione: non si può aspettare il superiore e poi il superiore del superiore.

Purtroppo gli attuali amministratori provinciali sono il migliore esempio rappresentativo della riforma centralista di Renzi. Loro hanno già iniziato a demandare. Accerteremo le responsabilità.

Resta il fatto che Anas ha la responsabilità delle manutenzioni a prescindere dalle tragedie e i manufatti come quel ponte dovrebbero essere sotto continuo e stretto controllo. Alle aziende si richiedono parametri di sicurezza stringenti, ai limiti dell’impossibile, mentre l’ente che gestisce le strade sembra non avere alcun protocollo di vigilanza.

Ora però è il momento del cordoglio. Siamo vicini alle famiglie che hanno subìto questa tragedia. Ci rendiamo conto che non possiamo fare molto per alleviare il loro dolore. Ci impegneremo però per cambiare il corso di questo modello “decisionale” affinché tragedie di questo tipo non abbiano più a succedere”.