Ansia pre-gara. Carlo Gaddi: “Quella volta ai Giochi di Sydney…”

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La psicologa Maria Chiara Crippa e Carlo Gaddi durante l’incontro di venerdì 3 marzo nella sede del Soccorso degli alpini sull’ansia pre-gara.

 

MANDELLO – La testimonianza più significativa l’ha portata Carlo Gaddi, atleta plurimedagliato nel canottaggio con un palmarès che comprende sette titoli iridati e la partecipazione a tre edizioni dei Giochi olimpici: nell’88 a Seul, nel ’96 ad Atlanta e nel 2000 a Sydney.

Carlo Gaddi, per lui tre partecipazioni ai Giochi olimpici.

L’ex vogatore, oggi allenatore, riferendosi proprio ai Giochi australiani ha detto: “Eravamo partiti per puntare a una medaglia e in effetti la barca andava velocissima. In batteria realizzammo con il nostro “quattro senza” pesi leggeri il miglior tempo e due giorni dopo ci aggiudicammo alla grande anche la semifinale. Su di noi c’era tanta pressione e il risultato fu che un mio compagno di barca andò letteralmente in tilt. Ogni sua immagine e ogni sua sensazione erano negative. In finale, in effetti, partimmo male per poi recuperare, ma non abbastanza per centrare il podio. Finimmo quarti, a pochi centesimi tanto dal terzo come dal secondo posto”.

Lui, Carlo Gaddi, sa bene da dove nasce e come si manifesta l’ansia pre-gara. E da venerdì 3 marzo anche i mandellesi che nella sala conferenze della sede del Soccorso degli alpini hanno assistito al secondo dei tre incontri proposti dall’assessorato allo Sport con il benessere nella vita e nello sport quale filo conduttore su questo tema ne sanno di più. E, parlando appunto di ansia, sanno come gestirla e come tranquillizzarsi.

A parlarne è stata Maria Chiara Crippa, psicologa del Cab Polidiagnostico di Barzanò e Merate. La relatrice, specializzata in psicologia dello sport, ha dato innanzitutto la sua motivazione del perché il compagno di barca di Carlo Gaddi era “andato in tilt”. “Evidentemente – ha detto – non aveva maturato gli strumenti idonei per gestire l’ansia che precede una gara, nel suo caso una finale olimpica”.

La psicologa ha poi spiegato che “l’ansia pre-gara è un insieme di risposte fisiologiche, psichiche e comportamentali che si presentano in situazioni competitive come reazione a una percezione di pericolo o di danno potenziale”.

Tra le principali manifestazioni vi sono la paura di perdere, di sbagliare o di non farcela, una preoccupazione esagerata, eccessivo nervosismo, difficoltà a concentrarsi e spossatezza.

La dottoressa Maria Chiara Crippa con l’assessore allo Sport, Serenella Alippi.

“Per quanto riguarda i comportamenti – ha affermato – subentrano la difficoltà ad addormentarsi e a mangiare, irrequietezza motoria, il desiderio di non voler più fare la gara e in taluni casi il pianto”.

Come gestire, allora, l’ansia? “Con la consapevolezza di sé – ha risposto Maria Chiara Crippa – ma altresì con il dialogo interiore e, in relazione alla tecnica fisico-corporea, con la respirazione”.

L’ultimo appuntamento del ciclo di tre serate dedicate appunto al benessere nella vita e nello sport è ora per venerdì 17 marzo sempre presso la sede del Soccorso. Argomento oggetto dell’incontro, che avrà inizio alle 20.30, sarà: “E’ soprattutto questione di… motivazione”.