Attimi #7 – Il Pendolino

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“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura la ha già creata”.

Con queste parole Albert Einstein celebra le bellezze straordinarie della natura che ci circonda, una natura troppo poco conosciuta, quindi poco valorizzata e spesso poco protetta.
Una delle creazioni più straordinarie che è possibile ammirare in natura è il nido di un piccolo passeriforme che raramente nidifica alle nostre latitudini ma che spesso sceglie le aree umide del nostro territorio per svernare, calando dalle regioni più settentrionali dell’Europa.
Stiamo parlando del Pendolino (Remiz pendulinus).

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Questo uccellino, lungo poco più di 10 cm con una apertura alare di quasi 20 e un peso che a stento arriva a 10 grammi, è strettamente legato all’ambiente ripariale di laghi e fiumi dove riesce a trovare la materia prima per la costruzione del suo nido, anzi dei suoi nidi.
Infatti, all’inizio della stagione riproduttiva, solitamente verso il mese di marzo, il maschio costruisce un nido a forma di bisaccia, intrecciando, con il minuscolo becco, la lanuggine dei pioppi, dei salici e delle canne “Tife”  attorno ad una forcella di un ramo.

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Con un sapiente e meticoloso lavoro di becco, che farebbe invidia alle migliori ricamatrici, realizza  la sacca del nido con ingresso a tunnel situato su un lato dello stesso. Spesso il nido viene costruito su una fronda sopra uno specchio d’acqua per impedire che i predatori possano raggiungerlo con un balzo dal basso e l’ingresso laterale a tunnel complica ulteriormente il lavoro ad eventuali predatori.

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Il maschio non si limita a costruire un nido ma ne realizza diversi in modo che la femmina possa scegliere quello che le pare più confortevole e sicuro.

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Solo quello prescelto verrà completato con il tunnel di accesso.

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Una volta avvenuta la deposizione delle uova, solitamente vengono deposte 6/8 uova che vengono covate per circa 13-15 giorni, all’interno del nido il maschio spesso si allontana ricomincia la costruzione di altri nidi per una nuova compagna.
La mascherina nera, che incornicia il suo capo grigio, gli dona un aspetto inconfondibile spiccando su un corpo di colore fulvo sul dorso e color crema sul ventre. I colori del maschi e della femmina sono simili anche se la femmina ha toni meno contrastati.

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L’alimentazione del pendolino è prevalentemente costituita da larve e piccoli insetti e, specie nel periodo invernale quando gli insetti sono meno numerosi, integra la sua alimentazione con piccoli semi e grani.
Mi è capitato di incontrare questo passeriforme tra le cannette delle aree umide dei laghi della Brianza dove è possibile osservarlo muoversi con agilità tra la vegetazione palustre.

Francesco Renzi
www.francescorenzi.com

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