Bando accoglienza diffusa, De Capitani: “Uno scempio”

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Il sindaco Dante De Capitani
Il sindaco Dante De Capitani
Il sindaco Dante De Capitani

PESCATE –  La notizia della pubblicazione del nuovo bando per lo sviluppo servizi di accoglienza per i clandestini/migranti scatena la reazione del sindaco pescatese Dante De Capitani: oltre a Pescate altri cinque comuni (Oggiono, Ello, Oliveto Lario, Ballabio e Lierna) si erano schierati contro il bando per l’accoglienza, sviluppato da Provincia di Lecco, Comunità Montana della Valsassina e della Valvarrone e dalla Prefettura di Lecco (vedi articolo).

Come aveva annunciato durante l’assemblea dei primi cittadini lo scorso dicembre De Capitani ribadisce Pescate non intende ospitare nemmeno un profugo, auspicando che “lo scempio venga risparmiato anche agli altri comuni che come il mio hanno espresso parere contrario all’accoglienza diffusa“.

Per De Capitani le risorse messe a disposizione ai 1200 immigrati è un’offesa “inaccettabile” verso i lecchesi che versano in condizioni di difficoltà: “Loro non ricevono niente dallo Stato e noi mettiamo a disposizione quasi 4 milioni di euro per tre mesi, grida vendetta” ha commentato aspramente il sindaco.

Critica anche la posizione verso la Comunità Montana: “Non sono enti nati per tutelare le montagne? Ora si danno da fare per iniziative con con la montagna non hanno niente a che vedere, snaturandosi”.

L’invito conclusivo del sindaco ai cittadini pescatesi è quello di non affittare le proprie case alle cooperative che dovessero aggiudicarsi il bando: “Date priorità ai compaesani in difficoltà“.

Segue l’intervento integrale del sindaco pescatese:

Il nuovo bando per lo sviluppo di servizi per l’accoglienza diffusa da quasi 4 milioni di euro per tre mesi della provincia di Lecco,  è una offesa inaccettabile per le centinaia di residenti lecchesi che versano in condizioni di povertà e sofferenza e che a differenza di questi presunti profughi non ricevono niente dallo Stato.

Oltre a vitto e alloggio vengono previsti servizi di vestiario, lavanderia, pulizia, diaria per le spese e tanti altri benefit che gridano vendetta davanti a italiani costretti invece a dormire in auto o nelle tende.

Mi auguro che vengano risparmiati da questo scempio i sei comuni tra cui Pescate che hanno espresso parere contrario al piano dell’accoglienza diffusa del 3 per mille in ogni comune della provincia. Mi meraviglia inoltre che siano le Comunità montane a gestire questo bando, quella della Valsassina  nella fattispecie, enti nati per tutelare la montagna e che ora snaturano la loro funzione con iniziative che con la montagna non c’entrano nulla e che si rivelano quindi accondiscendenti  carrozzoni della Prefettura destinati per fortuna a sparire con la riforma regionale.

Invito comunque e in ogni caso i miei cittadini a non affittare case alle cooperative che si dovessero aggiudicare il bando, a contattare direttamente il sindaco in caso di richieste di disponibilità e di riservare gli alloggi liberi ai propri compaesani in difficoltà concordando con il comune il canone di affitto.  

Qui a Pescate di giovanotti grandi e grossi che ciabattano per il paese tutto il giorno nell’ozio più completo non ne vogliamo e non ne arriveranno. Inostri padri ci hanno insegnato che chi non lavora non mangia, e non  vogliamo che sia mantenuta gente a sbafo con i nostri soldi.