Bione: Hub chiuso entro giugno, si cercano posti per i 200 migranti

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Il centro di accoglienza che oggi è stanziato nell'area destinata alla caserma
Il centro di accoglienza allestito al Bione nell’area destinata alla nuova caserma dei pompieri

 

LECCO – Chiuderà e in tempi brevissimi, poco più di un mese: entro giugno il centro di accoglienza del Bione dovrà essere smantellato per lasciare spazio ai lavori propedeutici alla realizzazione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Lecco.

“Ce l’ha comunicato la scorsa settimana la Prefettura” spiega Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo e presidente dell’Ufficio Coordinamento dei Sindaci che fa da raccordo tra i Comuni nelle gestione dell’emergenza migranti.

L’emergenza, ora, è però quella di trovare in fretta una nuova collocazione per i circa duecento ospiti della struttura: 19 di loro hanno già trovato posto in una palazzina a Carenno, anche se il loro arrivo è stato preceduto dalle polemiche, tanto che il sindaco ha voluto promuovere proprio su questo un incontro pubblico con i suoi cittadini. Ora serve una soluzione per gli altri.

“L’intenzione è quella di restare fedeli alla logica dell’accoglienza diffusa, quindi di non trasferirli tutti di nuovo in un unico centro ma di collocarli in modo capillare sul territorio” ci spiega Riccardo Mariani, assessore ai servizi sociali del Comune.

L’ufficio di coordinamento avrebbe sollecitato i sindaci ad una partecipazione più sentita, in particolare tra quei Comuni che hanno aderito allo Sprar ( ovvero il progetto di accoglienza secondaria per i richiedenti asilo che si vedono riconosciuto lo status di rifugiati) e ancora non hanno accolto migranti sul proprio territorio. A breve, ha ricordato Mariani, verranno pubblicati i nuovi bandi, oltre per aumentare i posti Sprar anche per i Cas, l’accoglienza “straordinaria” che oggi conta 1200 posti nel lecchese.

Bandi che, però, devono essere ancora banditi e quindi non saranno utili a trovare nuove collocazioni entro giugno. Che fare? “Con la Prefettura abbiamo incontrato in un paio di occasioni i gestori delle attuali strutture di accoglienza – rivela Galbiati – chiedendo a loro, essendo già accreditati, il reperimento di nuovi alloggi. Ci troviamo in un momento di difficoltà, andremo a ricollocare oltre 200 persone, nel frattempo gli arrivi continuano a ritmi di decine ogni settimana”.

Intanto i pompieri, dopo troppi anni di vana attesa, aspettano ora di poter finalmente avviare i lavori per la loro nuova stazione: “Si stanno progettando i carotaggi che dovranno essere effettuati sul terreno, crediamo che lo studio possa essere concluso entro un mese. Dopodiché sarebbe necessario che l’area sia libera in modo da poter consentire i sondaggi – ci spiega il comandante Roberto Toldo – A fine mese, inoltre, il Politecnico presenterà le proprie proposte, verrà scelto un progetto sul quale verrà elaborata una progettazione definitiva. Sappiamo che i tempi burocratici non garantiscono sempre puntualità, ma speriamo di poter giungere alla conclusione del progetto entro fine anno e la posa della prima pietra per la nuova stazione nei primi mesi del 2018”.