Bione. I migranti realizzano il presepe: “Peace and hope”

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LECCO – La Madonna, San Giuseppe, l’asinello, il bue ed anche le pecorelle: al centro di accoglienza al Bione a preparare il presepe, lunedì, ci hanno pensato gli stessi migranti.

L’iniziativa è stata proposta dal personale della cooperativa gestore dell’area, fornendo il materiale, e gli ospiti hanno accettato volentieri. Nessun ostacolo culturale o religioso si è frapposto alla realizzazione di uno dei principali simboli del Natale:

“La maggior parte dei richiedenti asilo sono di credo musulmano e per questo abbiamo chiesto loro, con una certa insistenza, se fossero sicuri, dicendogli che qui in Italia il presepe si lega alla tradizione cristiana ma che avremmo voluto così ricordare valori trasversali rispetto alla religione, quelli della speranza, condivisione e dell’accoglienza”

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La loro risposta ha sorpreso lo stesso Chiodini: “Massimo, mi hanno detto, Gesù è il nostro terzo profeta, peace and hope all over in the world. Sono rimasto a bocca aperta”.

Con messaggi analoghi di pace e uguaglianza è stato addobbato il presepe al quale manca solo Gesù bambino che, come da tradizione, troverà posto nella mangiatoia la notte del 25 dicembre.