Bione. L’Hub chiude ad agosto ma metà dei migranti resterà a Lecco

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Il centro di accoglienza che oggi è stanziato nell'area destinata alla caserma
Il centro di accoglienza che oggi è stanziato nell’area destinata alla caserma dei pompieri

 

LECCO – Il centro di accoglienza chiuderà, tra un mese: è stata infatti posticipata dal 15 luglio, data inizialmente prevista, alla metà di agosto lo smatellamento del Hub che oggi ospita 230 richiedenti asilo.

Lo ha comunicato il prefetto Liliana Baccari intervenendo durante la conferenza stampa convocata in Comune per presentare il progetto, vincitore del concorso indetto dal Politecnico, che ispirerà la realizzazione della nuova caserma dei pompieri, conferenza alla quale hanno partecipato anche il comandante Roberto Toldo, il sindaco Virginio Brivio, l’assessore all’Urbanistica, Gaia Bolognini e il prorettore Manuela Grecchi.

Il sindaco Brivio e il prefetto Baccari

 

La stazione dei Vigili del Fuoco sorgerà proprio nell’area degli spettacoli viaggianti oggi occupata per metà dai container che ospitano i migranti e per l’altra parte dalle roulotte dei rom. Un rinvio reso possibile dall’allugamento dei tempi per i carotaggi che dovranno essere effettuati sul terreno dove sorgerà la caserma.

Dovrà essere bandita la gara per effettuare queste analisi, ha sottolineato il comandante Toldo, che verrebbero effettuate a settembre. Lo stesso mese i pompieri contano di conferire l’incarico per la progettazione definitiva della stazione. “Nel 2007 avevamo già effettuato dei sondaggi ed era stata stabilita l’idoneità del sito, non dal punto di vista residenziale ma per altri tipi di attività. Non era stato fatto in contraddittorio con l’Arpa” e per questo motivo dovranno essere ripetuti.

Marco Baccaro, Joséphine Masiello e Andrea Tagliabue, i vincitori del concorso lanciato dal Politecnico per progettare la nuova caserma

 

Nel frattempo dovranno essere trovati posti dove collocare i richiedenti asilo. Giusto ieri, lunedì, è scaduto il bando promosso dalla Comunità Montana che potrà dare nuove soluzioni, quindi nuove strutture, dove sistemare i migranti: “Attraverso questo bando sapremo quanti posti riusciremo a reperire sul territorio, ha spiegato il prefetto – l’intenzione è quella di estendere l’accoglienza a quei comuni dove oggi non ci sono ancora progetti aperti, nella logica dell’accoglienza diffusa sul territorio”.

Lecco, aveva già detto in precedenza l’assessore alle Politiche Sociali Riccardo Mariani, farà la sua parte e gli oltre duecento migranti non ricadranno per intero sugli altri Comuni dell’hinterland. Lo ha confermato anche il sindaco Brivio in un’intervista, realizzata in occasione del compimento del secondo anno dalla sua rielezione, intervista che pubblicheremo nei prossimi giorni.

Il comandante Roberto Toldo e il prorettore Manuela Grecchi

 

“In città – ha spiegato Brivio – abbiamo già il Ferrhotel , la comunità di Maggianico ed una cinquantina di persone inserite nel circuito degli Sprar; con queste tre situazioni raggiungiamo la cifra del 3 per mille che ci competerebbe. Siamo sempre stati responsabili e faremo sicuramente più di quello che ci tocca col bilancino delle percentuali – ha fatto sapere il sindaco – in questo momento le strutture alternative sono ancora in verifica e non vorrei sbilanciarmi, certamente almeno la metà degli ospiti del Bione resteranno nel circuito cittadino. Gli altri dovranno trovare una risposta nell’accoglienza diffusa che, pur molto lentamente, sta procedendo. Abbiamo chiesto al Ministero di avere meno pressione, quindi minori arrivi, il nostro territorio ha già dato molto”.

 

Foto di gruppo con i rappresentanti del comune, della Prefettura, del Politecnico e dei Vigili del Fuoco