Bione, studenti in piazza: “Se chiude, nessuno spazio in città per i giovani”

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Andrea Gilardoni, della Federazione degli Studenti
Andrea Gilardoni –  Federazione degli Studenti

 

LECCO – “Non abbiamo più cinema, ora anche il Bione sta chiudendo, cosa rimane per i giovani a Lecco?”. Se lo sono chiesti gli studenti che lunedì pomeriggio hanno manifestato di fronte al municipio alla vigilia dell’incontro decisivo tra gli uffici comunali e la Sport Management, gestore del centro. Martedì, se non vi saranno buone notizie, potrebbe essere l’ultimo giorno di attività per l’impianto sportivo.

“Il Bione è necessario non solo per Lecco ma per la provincia. Sappiamo che c’è la volontà politica di tenerlo aperto, la sua chiusura sarebbe inaccettabile -ha sottolineato il coordinatore della Federazione degli Studenti, Andrea Gilardoni – siamo qui per dare un segnale”.

 

Un segnale forte, alle istituzioni, alla Sport Management ma anche alle migliaia di utenti, alle decine di società sportive, alle centinaia di atleti che lì si allenano – ha proseguito in rappresentanza degli studenti Manuel Tropenscovino – I giovani hanno bisogno di spazi per crescere, per sviluppare una propria personalità e coltivare interessi, lo sport è uno di questi. Non possiamo permetterci di perdere anche questo spazio”.

Due atlete della Picco Lecco, squadra di pallavolo del capoluogo

 

La soluzione invocata dagli studenti è quella già caldeggiata dall’amministrazione comunale, ovvero di concedere la gestione del centro sportivo alla Sport Management almeno fino a giugno, alla chiusura dei campionati. “Inammissibile chiudere ora” hanno ribadito.

La manifestazione non ha coinvolto solo gli alunni ma anche alcuni giovanissimi atleti, mamme e utenti dei servizi offerti dal centro, tra cui quello della piscina comunale. “La piscina è un luogo di sport – ci dice una partecipante al presidio – ma anche di aggregazione. Saremmo tutti costretti ad andare in altri centri più piccoli se dovesse chiudere”.

L’assessore Stefano Gheza

 

Per non parlare dei disagi alle società sportive: “Non ci sono altre palestre valide per giocare e dovremmo andare lontano ogni volta per allenarci e disputare le gare – raccontano due giocatrici della Picco Lecco – non vogliamo questa chiusura. Il Bione è di chi lo vive”.

Striscioni e cori all’indirizzo dell’amministrazione comunale che non ha ignorato l’appello degli studenti: presente fin dall’inizio della manifestazione l’assessore allo Sport, Stefano Gheza, raggiunto dal vicesindaco Francesca Bonacina e dall’assessore Gaia Bolognini.

“Ci sentiamo al vostro fianco in questa iniziativa – ha detto il vicesindaco agli studenti – C’è una tensione che stiamo cercando di superare ed è compito delle istituzioni risolvere questa situazione. Trovate una porta aperta con noi”.

Il vicesindaco Francesca Bonacina si rivolge agli studenti

 

Gheza ha ribadito ancora una volta che la chiusura del Bione “sarebbe una grande sconfitta. Io sono presidente del Rubgy Lecco e i miei ragazzi avranno lo stesso problema, la squadra potrebbe chiudere il campionato perché non è semplice trovare un altro campo di rugby vicino”. Presenti anche i consiglieri comunali Roberto Nigriello del PD, per l’opposizione Alberto Negrini e il leghista Andrea Corti il quale ha chiesto impegno nello scongiurare la chiusura del centro, condannando la gestione della vicenda.

I consiglieri comunali Roberto Nigriello e Andrea Corti

 

La situazione è delicata si sta facendo il più possibile – ha confermato Nigriello – gli uffici devono collaborare con l’amministrazione. Il Bione non è di questa maggioranza, è di tutti. Prima troviamo una soluzione e poi si valuteranno conseguenze e decisioni del caso se ci saranno”.

 

Vicesindaco e assessore Bolognini si confrontano con mamme e utenti