Birralba, Birroschi e Birrett: tre birre “esclusive” d’alta quota

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MANDELLO – Rifugi, rifugisti e birre. Il trinomio non fa una piega soprattutto in questa calda estate quando, macinati i chilometri di sentiero e lasciati alle spalle i metri di dislivello, un sorso di birra fresca è un premio meritatissimo oltre che un vero e proprio toccasana. Fin qui nulla di strano, ma se quando sei al rifugio Rosalba scopri che la birra che ti ha dato il “capanatt” e che stai bevendo è una Birralba, è inevitabile che tra l’arsura e la secchezza delle fauci si fa largo la curiosità.

Birralba? Già, Birralba. L’etichetta è inequivocabile, infatti insieme al nome e alle indicazioni relative al prodotto campeggia una bella immagine del rifugio.
L’idea commerciale che sta facendo parlare (e bere) arrampicatori e camminatori non è esclusiva di Mauro Cariboni gestore del noto rifugio dirimpettaio della Torre Cecilia e del Cinquantenario, ma complici insieme a lui scopriamo esserci anche Alex Torricini gestore del rifugio Brioschi in cima al Grignone dove si può gustare la Birroschi e Mattia Tettamanzi del rifugio Marchett dove viene servita la Birrett ed ecco il trittico di birre d’alta quota: Birralba, Birroschi e Birrett.

Non c’è che dire, la trovata commerciale di questa estate 2013 da parte dei tre rifugisti è stata davvero simpatica e non sta di certo passando inosservata e qualche brindisi cordiale in più ci scappa, ovviamente alla salute degli amici e per la felicità dei gestori. Cin!