Bobbio: affidato uno studio per migliorare la stazione sciistica

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BARZIO – La Comunità Montana ha ritenuto di supportare la realizzazione di uno studio che analizzi le problematiche ambientali, economiche e viabilistiche per una possibile implementazione della Stazione sciistica dei Piani di Bobbio.

“Ciò – spiegano dalla Comunità Montana – ritenendo tale progetto strategico non solo per i comuni più direttamente interessati (Barzio, Pasturo e Introbio) ma per tutta l’economia della Valsassina”.

Lo studio è stato affidato al Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano che include un gruppo di esperti di questioni ambientali (professori Capolongo e Buffoli), economiche (prof.ssa Oppio) e trasportistiche (prof. Beria e Laurino) che durerà circa 60 giorni e fornirà un’analisi complessiva della situazione con approfondimento sugli impatti ambientali, sulle ricadute economiche delle possibili soluzioni indicate e l’indicazione delle maggiori probabilità di finanziamenti pubblici o privati per nuove infrastrutture.

“Il comprensorio dei Piani di Bobbio – proseguono dalla Comunità Montana – è un’importante stazione sciistica che ha registrato un aumento negli ultimi anni delle presenze e dell’utilizzo delle strutture (rifugi, alberghi, scuole di sci, ecc.) a loro volta implementate con significativi investimenti. Essendo un comprensorio “di prossimità” al momento prevale il turismo di giornata, anche se l’implementazione di un turismo più stanziale è un obiettivo auspicabile per molti operatori locali e per le amministrazioni”.

L’accesso viabilistico alla partenza della cabinovia Barzio-Piani di Bobbio (situata a m. 807, con attuale portata di 2.000 persone/ora (incrementabile del 20% circa) è l’attuale criticità che impedisce un possibile ulteriore incremento delle presenze in relazione alle piste da sci, agli attuali impianti e alla loro possibile estensione.

Il parcheggio limitrofo alla cabinovia ha una capienza limitata in relazione alla portata dell’impianto (circa 750 auto) e un accesso precario (vie strette attraverso il centro di Barzio).

“Gli sforzi e gli investimenti del comune di Barzio – la creazione di circa 1.000 posti auto decentrati e collegati con navette nei giorni “di punta” – hanno risolto solo parzialmente i problemi. I tempi di accesso all’impianto e il congestionamento del traffico sui tratti viabilistici di collegamento tra la SP62 e Barzio risultano una criticità oggettiva”.

Per questo la Comunità Montana chiede al Politecnico di approntare uno studio con dati oggettivi e “apporto di idee” per identificare soluzioni al problema. L’accurato studio dovrà considerare i flussi attuali e possibili, l’impatto ambientale di nuove opere e le ricadute economiche positive e negative di nuove infrastrutture sul territorio e sugli operatori locali.

L’accesso alternativo alla stazione di partenza potrebbe derivare direttamente dalla SP62 a valle (che insiste nei comuni di Pasturo e Introbio) ovvero con una variante nel comune di Barzio con ipotesi di fattibilità già esistenti e recepimenti nei PGT dei comuni interessati. In particolare dovranno essere presi in considerazione la costruzione di una nuova strada di accesso con relativi parcheggi; un nuovo impianto che colleghi la zona a valle all’attuale stazione di partenza (e relativi parcheggi); ovvero altre soluzioni tecniche e viabilistiche che possano risolvere i problemi evidenziati.