Canti del “rito patriarchino” il primo sabato di luglio a Varenna

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Angelo Rusconi
Il musicologo e docente Angelo Rusconi
Angelo Rusconi, direttore artistico del Festival "Voces" che il 4 luglio farà tappa a Varenna.
Angelo Rusconi, direttore artistico del Festival “Voces” che il 4 luglio farà tappa a Varenna.

VARENNA – Varenna, è risaputo, è un luogo sorprendentemente ricco di storia e di cultura. Uno degli aspetti meno conosciuti del suo passato  è che vi si praticava l’antica liturgia del Patriarcato di Aquileia, detta “rito patriarchino”, dotata di un repertorio musicale che in parte attingeva al gregoriano e in parte si avvaleva di melodie speciali.

Questo remoto passato sarà rievocato nell’evento Insula Nova – Canti del rito patriarchino a Varenna organizzato dal Festival Voces nel contesto della Festa del lago di inizio luglio. Una scelta mirata a promuovere il patrimonio materiale e immateriale del territorio lombardo, obiettivo primario del festival.

L’appuntamento è per le ore 20.30 di sabato 4 luglio nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, dove  i Cantori di Sant’Anna provenienti da Zoppè di Cadore, in provincia di Belluno, intoneranno le melodie della tradizione patriarchina dei Vespri, tramandate oralmente per secoli.

Dopo oltre 400 anni, l’eco dell’antico legame di Varenna con il Patriarcato di Aquileia riecheggerà così nuovamente grazie a uno dei pochissimi gruppi di canto tuttora attivi in Veneto e in Friuli, depositari della tradizione.

Spiega Angelo Rusconi, direttore artistico di “Voces”: “È ancora motivo di studi la ragione per cui Varenna praticò per oltre mille anni il rito patriarchino, in uso nella diocesi di Como, sotto il patriarcato di Aquileia, ma non a Milano, da cui Varenna era ed è tuttora giuridicamente dipendente”.

“Per alcuni – aggiunge – fu importato dai profughi dell’Isola Comacina, rifugiatisi lì quando i comaschi alleati del Barbarossa la distrussero nel 1169. Secondo altri è dovuto allo storico legame con Monza, che definiva “patriarchino” il proprio costume liturgico. Forse un’ipotesi non esclude l’altra: i profughi dell’Isola potrebbero essere riparati in un luogo con cui condividevano una comune tradizione ecclesiale”.

Durante la visita guidata al Museo parrocchiale, in programma il 4 luglio dopo la celebrazione, si potrà osservare da vicino un esemplare del Sacramentarium patriarchale, il rituale patriarchino in uso nella diocesi di Como.

La data scelta per l’iniziativa non è casuale: corrisponde infatti alla rinomata Festa del lago in occasione della quale viene fatto rivivere proprio l’arrivo a Varenna dei profughi dell’Isola Comacina.

Rievocazione storica e fuochi d’artificio fanno da cornice a questo evento di grande significato storico e spirituale.

Nel pomeriggio sempre del 4 luglio si avrà l’opportunità di una visita guidata alle sorgenti del Fiumelatte, luogo suggestivo da sempre meta turistica dei visitatori del lago, già descritto da Leonardo da Vinci. Il ritrovo sarà alle ore 16.30 sul sagrato della parrocchiale di San Giorgio.

Dalle ore 19 chi lo desidera potrà altresì cenare nella stupenda location dell’Hotel Eremo Gaudio, con vista mozzafiato sul lago, al prezzo convenzionato di 25 euro.

Per prenotarsi si deve telefonare al numero 0341-815.301 entro il 3 luglio.