Cantone a Lecco: “La corruzione si combatte con la trasparenza”

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Da sinistra: Flavio Polano, presidente della provincia di Lecco, Liliana Baccari, prefetto di Lecco, Raffaele Cantone, presidente Anac, L'onorevole Veronica Tentori e Virginio Brivio sindaco di Lecco
Da sinistra: Flavio Polano, presidente della provincia di Lecco, Liliana Baccari, prefetto di Lecco, Raffaele Cantone, presidente Anac, L’onorevole Veronica Tentori e Virginio Brivio sindaco di Lecco

 

LECCO – Sala Don Ticozzi gremita, martedì sera, per l’incontro “Cultura della legalità e buona amministrazione: il ruolo degli enti locali e della PA di fronte al rischio corruttivo” promosso dalla parlamentare Veronica Tentori, dal Comune di Lecco e dalla Provincia di Lecco con ospite Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

La prevenzione della corruzione è un processo che deve partire dal piccolo, dalle pubbliche amministrazione dei piccoli comuni: “l’intervento penale è casuale, poiché casuale è la scoperta degli atti, e limitato perché interviene quando ormai il tumore si è già incancrenito – ha esordito Raffaele Cantone presidente dell’autorità anticorruzione – per questo motivo si deve partire dal piccolo, è arrivato il momento in cui anche le piccole amministrazioni si prendano le proprie responsabilità; le amministrazioni devono, in primo luogo, mappare i rischi presenti nel loro territorio e predisporre gli anticorpi da mettere in campo per evitare che il reato si verifichi”.

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Un elemento da “combattere e sconfiggere” è il monopolio del sapere che, secondo il presidente Cantone, rappresenta uno dei principali meccanismi che favoriscono la corruzione, per far fronte a questa situazione, il presidente Anac ha indicato nella rotazione del personale la possibile soluzione: “ la rotazione permette di evitare la creazione di un meccanismo di sovrapposizione, gli uffici comunali devono quindi dimostrare di essere in grado di lavorare con persone diverse”.
Il sistema maggiormente colpito dalla corruzione è il settore degli appalti “dietro questo sistema operano delle vere e proprie consorterie che provano a gestire il sistema in una logica di profitto di pochi. Se vinci un appalto per avere pagato una tangente, non ti preoccupi di realizzare bene l’opera e cerchi di risparmiare nella sua realizzazione per recuperare i costi della tangente. Non è un caso infatti, che i paesi con il più alto tasso di corruzione sono anche quelli con il più basso livello di investimenti nella ricerca e nell’innovazione”.

 

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Ed è proprio negli appalti che il comune deve mostrare la propria trasparenza nei confronti dei cittadini: “La trasparenza è uno dei migliori anticorpi che le amministrazioni hanno a disposizione contro la corruzione. Rispetto agli anni passati, l’Italia in questo campo sta facendo passi da gigante, ma – continua Cantone – la risposta più importante deve arrivare dai nostri cittadini: è il cittadino stesso che si deve interessare di come agisce la sua amministrazione, è il cittadino che deve andare in comune e chiedere di poter visionare documenti, il cittadino quindi deve divenire una sorta di controllore”.

Un incontro che ha radunato molti amministratori dei comuni limitrofi, la Lega e Qui Lecco Libera, riferendosi all’inchiesta Metastasi,  hanno espressamente criticato l’organizzazione dell’evento da parte del PD e la presenza del sindaco Brivio tra i relatori. Argomento su cui il presidente Cantone non ha voluto sbilanciarsi: “ Non conosco la vicenda, sono qui per parlare alle amministrazioni locali, indipendentemente da chi li rappresenta”.