Cartelli stradali: perchè non mettere quelli dei rioni?

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LECCO – La Fiera di Castello, lo Scigalott d’Or di Acquate, la festa di Bonacina e quella di Pescarenico, passando per quelle di Laorca, Chiuso, San Giovanni, Rancio e ancora Olate, Germanedo e Belledo.
Ma dove sono tutti questi rioni? Chi sa esattamente i loro confini? Dove cominciano e dove finiscono? E se poi dovessivo trovare persino un cartello stradale che indica un divieto di transito fra Laorca e Taceno, per i mezzi sopra le 44 tonnellate, chi sa dire con precisione dove comincia quel divieto dato che non esiste alcun cartello che indica l’inizio di Laorca?

Premesso che il problema non è di quelli per i quali bisogna stracciarsi le vesti, ammesso e non concesso poi che di problema si tratti, la questione andrebbe comunque affrontata vuoi, come in quest’ultimo caso, per consentire agli autotrasportatori di poter rispettare il codice della strada, vuoi per una serie di motivi che vanno al di là della viabilità o delle feste popolari.

Per esempio: i bus viaggiano con l’indicazione del capolinea “stampata” sulla parte frontale del mezzo, molti dei quali non sono altro che rioni: Chiuso, Rancio, Laorca, Cereda… se si iniziassero anche a indicare dove cominciano e dove finiscono questi rioni, sarebbe anche una bella cosa per visitatori, turisti, “forestieri”; vi sono ditte che ancor oggi vengono localizzate per il rione in cui si trovano ma è ancor oggi nell’uso comune dei lecchesi che non abitano in centro esprimersi con frasi del tipo: “Scendo a Lecco” (solitamente questo vale per chi risiede nei quartieri alti) oppure “vado a Lecco”, rimarcando la distinzione fra Lecco (centro) e i rioni. Arriviamo pure a disturbare il buon Alessandro Manzoni, ma sto benedetto Pescarenico lo si potrà segnalare alle migliaia di studenti che ogni anno fanno tappa a Lecco oppure no? Idem per Acquate, dove si trova la presunta casa di Lucia e così via.

Insomma, segnalare i rioni di Lecco sarebbe in un certo qual modo funzionale, potremmo quasi dire che ordinerebbe meglio la città di Lecco divenuta quella che è proprio grazie all’accorpamento dei rioni che fino a un secolo fa circa erano a loro volta Comuni indipendenti. Potremmo trovare anche una motivazione romantica sostenendo che iniziare a delimitarli sarebbe un segno di rispetto nei confronti della storia della nostra città… se invece vogliamo essere più concreti, pur essendo nell’era dei navigatori satellitari, si eviterebbero ritardi ai matrimoni e persino ai battesimi, com’è capitato qualche settimana fa quando alcuni invitati, parcheggiata l’auto, si sono accorti, fortunatamente non troppo tardi, che quello era Rancio e non Laorca…

E poi c’è sempre il sano Campanilismo, che inorgoglisce i vecchi ma anche i giovani. Provate a confondere Laorca con Rancio al cospetto di un laorchese o viceversa e vi accorgerete l’effetto che fa…
Infine, ma non da ultimo, qualcosa in questo senso è già stato fatto: per esempio Malnago e Falghera sono ben segnalati con tanto di cartelli e allora perchè non farlo per tutti gli altri rioni?