Casa Comune sui migranti: “Sbigottiti da certe reazioni”

Tempo di lettura: 3 minuti

migrantiMANDELLO – “Nei giorni scorsi abbiamo appreso la notizia del prossimo arrivo di alcuni richiedenti asilo nel nostro comune e dell’organizzazione di un incontro informativo da parte delle parrocchie mandellesi, dei sindaci di Mandello e Abbadia e di alcune associazioni locali. L’accoglienza diffusa è senz’altro la modalità migliore per favorire una degna ospitalità e un tentativo di integrazione di persone che, come tutti sappiamo, fuggono da guerre e persecuzioni o, più in generale, da una vita che forse non era più nemmeno degna di chiamarsi tale”.

“Casa Comune” prende posizione sul progetto di accoglienza destinato a sfociare nell’arrivo a Mandello di un gruppo di migranti e in una nota premette che “il modello di assistenza diffusa in provincia prende le mosse dall’accordo territoriale sottoscritto dai sindaci nel dicembre 2015, per l’accoglienza di 1.200 persone distribuite in ogni comune in base al 3% della popolazione”.

logo_casa-comune“Su questo tema – aggiunge “Casa Comune” – il modello della provincia di Lecco è un esempio per tutti di una buona politica che guarda oltre i muri. Nessuno sale su un barcone per divertimento. Nessuno mette i propri figli in balìa delle onde del mare, se non spinto dalla necessità. Nessuno abbandona la sua terra e i suoi affetti se non per cercare una vita degna di essere vissuta. Sulla base di queste considerazioni “Casa Comune” ritiene che sul terreno dell’accoglienza possiamo trovarci tutti noi che, credenti o meno, abbiamo a cuore ideali di umanità e di aiuto verso chi è più sfortunato di noi”.

“Recentemente – si legge sempre nel comunicato – siamo stati tra i protagonisti attivi di un percorso di accoglienza a Mandello durato circa un anno e da poco terminato: quattro ragazzi provenienti dall’Afghanistan sono stati ospitati e attraverso un gruppo di circa sessanta volontari hanno potuto ricevere il sostentamento necessario, lezioni di italiano quasi quotidiane e tutta l’assistenza nel loro iter burocratico e legale per il riconoscimento della protezione internazionale. Ora quei ragazzi hanno intrapreso il loro cammino, in grado di gestirsi autonomamente a differenza di quando, all’inizio, li avevamo incontrati sperduti e impauriti”.

La nota così si conclude: “In base al proprio recente vissuto e alle idee e princìpi che la animano, “Casa Comune” appoggia pienamente il progetto di accoglienza diffusa che le parrocchie, con la collaborazione delle Amministrazioni di Mandello e Abbadia, si accingono a intraprendere. Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alle esigenze di chi è più sfortunato di noi e ci chiede aiuto. Le reazioni di una parte della cittadinanza, apparentemente e fortunatamente in minoranza, ci lasciano sbigottiti per toni, modi e contenuti. Ci sono donne, uomini, bambini da aiutare e siamo sicuri che i cittadini mandellesi, ancora una volta, si mostreranno all’altezza di questa situazione”.