Caso Bizzozero, striscione dei tifosi: “Rispettate la Calcio Lecco”

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Lo striscione affisso fuori dalla sede della Calcio Lecco
Lo striscione affisso fuori dalla sede della Calcio Lecco
Lo striscione affisso fuori dalla sede della Calcio Lecco

 

LECCO – “Rispettate la Calcio Lecco” è questo l’appello dei tifosi blucelesti all’indomani dell’arresto del patron Daniele Bizzozero. Dopo il susseguirsi di notizie riguardanti gli arresti domiciliari del patron e le ripercussioni che la vicenda potrebbe avere sul futuro della società sportiva, la tifoseria ha affisso uno striscione all’esterno della sede di via Don Pozzi per esprimere il proprio dissenso sull’ennesima ombra nera calata sulla Calcio Lecco.

Franco Cimminelli, Pietro Belardelli, Joseph Cala, la meteora Stefano Galati e, infine, Daniele Bizzozero finito ai domiciliari a un passo dal sogno del ripescaggio in Legapro, negli ultimi anni la Calcio Lecco è passata di mano in mano con un susseguirsi di burrascose vicende che non hanno fatto dormire sonni tranquilli ai tifosi, eppure ad ogni stagione la prima a finire sotto accusa è sempre stata proprio la tifoseria “Lecco è una piazza calda in cui è difficile fare calcio” sono state le parole bene o male spese da tutti i predecessori di Bizzozero e lui stesso fino a poche settimane fa si era mostrato parecchio arrabbiato per alcune contestazioni arrivate dalla tribuna durante una gara casalinga.

 

Lo striscione esposto dai tifosi
Lo striscione esposto dai tifosi

 

Secondo l’avvocato difensore del patron “la Calcio Lecco non dovrebbe essere coinvolta nella vicenda personale di Bizzozero”, ma anche se così fosse la squadra ora si trova in grosse difficoltà, almeno fin quando non sarà chiaro come “tirare avanti la baracca” fino giugno dato che non sono stati ancora chiariti gli aspetti circa il congelamento dei beni di Bizzozero, tra i quali proprio la Calcio Lecco, di proprietà della sua concessionaria di auto motonautica.

Dopo anni di estati roventi, di incertezze, di ombre e delusioni ora forse è il momento di levare il dito d’accusa verso chi, nonostante tutto, si è sempre presentato allo stadio per sostenere la propria squadra e per la quale si espone ancora chiedendo rispetto.