Caso Leuci, i lavoratori chiedono aiuto e dicono: “Non molliamo”

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Caso Leuci (01) - 20.11.13LECCO – “Noi non molliamo, ma abbiamo bisogno di voi e del vostro sostegno, perché rassegnarsi non serve a niente, specie quando in tanti vorrebbero giocare su questa rassegnazione”: sono parole chiare e precise quelle che Germano Bosisio, rappresentante RSU che, insieme a una decina di lavoratori della Leuci, ha scandito ieri sera (mercoledì) in Sala Ticozzi, prima della serata dedicata a Stefano Cucchi.

La nostra è una situazione paradigmatica – ha spiegato Bosisio – se vinciamo potrà servire anche per altri casi analoghi. La nostra vicenda e quella di Stefano Cucchi hanno in comune la difesa del diritto al lavoro e alla giustizia, perché quando un problema di qualcuno diventa problema di tutti, vuol dire che un problema di sistema che riguarda tutti noi”.

Bosisio e i lavoratori della Leuci hanno mostrato lo striscione diventato ormai il simbolo della loro lotta – “La Leuci non si tocca” – salendo sul palco per ribadire la loro preoccupazione per una vicenda che sta assumendo connotazioni sempre più drammatiche. “Dopo anni di un percorso nato dal basso – ha spiegato Germano Bosisio – abbiamo costruito un progetto di riconversione diventato un modello anche per altre fabbriche, ma il nostro imprenditore lavora da tempo contro di noi, mistificando la realtà dei fatti”.

Germano Bosisio - 20.11.13“Di cosa stai parlando quindi ? – ha proseguito Bosisio riferendosi a Pisati- a detta di tutti l’unica realtà che sembra emergere chiaramente dai fatti è che, come da sempre sospettato dall’intero Territorio, tu hai acquistato Leuci solo per speculare sul marchio (Italianità di facciata per veicolare prodotti d’importazione) e sull’area immobiliare della fabbrica. La riprova massima è che non hai mai investito un euro nella fabbrica, nonostante le ripetute promesse iniziali!”.

“In questi tempi – ha concluso Bosisio – non bastano più le vie ordinarie e per questo, anche se è ancora un’ipotesi, vogliamo costituire una società di lavoratori con un valore sociale aggiunto in grado di parlare concretamente con gli imprenditori. Inoltre faremo una raccolta firme contro ogni possibilità di modificare la destinazione dell’area Leuci: non siamo stanchi di lottare e siamo convinti che esista ancora un’alternativa”.