Centro Italia. Soccorso Alpino lecchese nelle zone dell’emergenza

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ASCOLI – Sono ventuno per ora i tecnici lombardi inviati  nelle aree dell’emergenza in Centro Italia,  coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale. Provengono dalle cinque Delegazioni lombarde, ovvero la V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, e i lecchesi della XIX Lariana e IX Speleologica.

Sono proseguite per tutta la notte le operazioni di soccorso alle popolazioni isolate a causa della neve  neve, in zone già colpite dal terremoto e, in alcuni casi, senza disponibilità di energia elettrica e di acqua. Giovedì mattina all’alba i tecnici del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), insieme con i colleghi del CNSAS Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, oltre alle regioni direttamente colpite, hanno raggiunto con gli sci l’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga in Abruzzo a Farindola (PE), sul Gran Sasso.

 

 

I tecnici lombardi hanno operato anche a  Castel Trosino, un piccolo borgo sopra Ascoli Piceno. La strada era bloccata e con un mezzo fuoristrada con catene hanno portato farmaci e carburante ad alcune famiglie e a persone anziane completamente isolate. In alcune zone le strade sono state liberate ma sono tuttora presenti punti e pendii pericolosi, con un forte rischio di valanghe a causa di accumuli di neve fresca.

Alcune squadre  procederanno nelle prossime ore con i colleghi del Veneto verso Villa Castellana, un paese di circa mille abitanti in provincia di Teramo: il percorso è caratterizzato dalla presenza di neve molto alta. La situazione sembra essere meno preoccupante a Montorio al Vomano (TE) ma manca la copertura telefonica e ci sono grandi difficoltà a mantenere le comunicazioni.

 

Al momento i soccorritori stanno operando con mezzi attrezzati per affrontare l’ambiente innevato e impervio, con jeep e quad cingolati ma anche a piedi o con gli sci.  “La presenza dei tecnici del CNSAS – spigano dal corpo del Soccorso Alpino Nazionale –  è rilevante perché possiedono competenze specifiche per intervenire non solo in un ambiente impervio innevato ma anche nel soccorso sanitario e in valanga, in quanto sanno riconoscere eventuali segnali di rischio che potrebbero presentarsi dopo le nevicate abbondanti delle ultime ore”.