Cgil in piazza, al via la campagna per il sì ai referendum sul lavoro

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Due sì: questa la campagna della Cgil per i referendum sul lavoro

 

LECCO – Una grande campagna per liberare il lavoro, partendo dalle sue leggi, e garantire ed estendere i diritti e le tutele: questo il motivo della mobilitazione nazionale della Cgil che quest’oggi, sabato 11 febbraio, è scesa in piazza, in tutta Italia, per presentare i due referendum popolari sul lavoro.

Oltre 4,5 milioni le firme raccolte a livello nazionale per i referendum, che riguardano l’abrogazione dei voucher e la responsabilità solidale degli appalti. Il terzo, sull’articolo 18, era stato “cassato” dalla Corte Costituzionale: puntava ad abrogare le modifiche introdotte dal Jobs Act allo Statuto dei lavoratori e a reintrodurre i limiti per i licenziamenti senza giusta causa.

A Lecco 10 mila le firme raccolte per ogni quesito referendario, per un totale di 20 mila firma (30 mila con il quesito sull’art 18 dichiarato inammissibile).

Sabato mattina dalle 9.30 alle 12 in Piazza XX Settembre la Cgil lecchese ha dato l’avvio alla campagna elettorale: “Dritti alla gente, ai cittadini – ha dichiarato il Segretario Wolfango Pirelli – dobbiamo convincerli ad andare a votare, dobbiamo spiegare loro che questi temi per quanto difficili da illustrare e da capire sono importantissimi e riguardano tutti i lavoratori, soprattutto le fasce deboli”.

Wolfango Pirelli

Ancora ignota la data (unica) del voto, che il Governo dovrà fissare entro l’11 marzo: dopo di che l’impegno del sindacato come annunciato sarà massimo. Per far sì che il referendum sia valido occorre raggiungere il quorumDue i quesiti a cui la Cgil invita a rispondere sì: quello che chiederà l’abrogazione dei voucher e quello per istituire la responsabilità in solido appaltante-appaltatore.

“Gli ultimi anni hanno visto un incremento impressionante dell’utilizzo dei voucher, anche sul nostro territorio – ha detto Pirelli – parliamo di strumenti di precarietà assoluta che non garantiscono continuità previdenziale. Ne chiediamo l’abolizione perchè il problema oggi non è più regolamentare questo strumento ma decidere se è possibile un rapporto di lavoro senza contratto. Noi crediamo di no, ogni percorso di lavoro, anche parziale, anche specifico, deve essere regolamentato da un contratto. Per questo chiediamo l’abrogazione dei voucher e la loro sostituzione con contratti flessibili o straordinari”.

Sulla responsabilità in solido degli appalti Pirelli ha spiegato: “Non esiste, semplicemente, che i lavoratori paghino un problema che riguarda due soggetti che hanno regolamentato l’appalto. In caso di cambio di appalto deve per forza risponderne sia chi lo riceve che chi lo da, non possono rimetterci lo stipendio i lavoratori”.

I due quesiti sono accompagnati da una proposta di legge di iniziativa popolare, la Carta dei Diritti Universali del Lavoro che per a Cgil riscrive il vecchio Statuto dei Lavoratori.

“Siamo di fronte a una grande opportunità per liberare il lavoro e cambiare l’Italia e i protagonisti siamo noi tutti, quelli che credono nella partecipazione come motore della democrazia.  Insieme possiamo davvero cambiare” è l’appello della Cgil.

Il primo presidio in piazza del sindacato si è chiuso con un simbolico lancio di palloncini.