Chiuso in festa: inaugurato il 29° palio del Beato Serafino

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LECCO – La tradizionale traversata del lago con le Lucie ha inaugurato, giovedì sera presso la spiaggia del Camping “Rivabella”, la ventinovesima edizione del tradizionale palio delle contrade del Beato Serafino di Chiuso.

Cinque Lucie, accompagnate dal gruppo Canoe Kayak 90 di Vercurago, sono giunte, dopo aver attraversato il lago, alla spiaggia del campeggio Rivabella ; quattro imbarcazioni rappresentavano le rispettive contrade di Chiuso: Corso Bergamo, Chiuso vecchia, via Don Morazzone e via Molini, mentre la quinta Lucia ospitava Don Adriano, parroco di Maggianico e Chiuso e il sindaco di Lecco Virginio Brivio.

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All’arrivo delle Lucie è seguito il racconto della traversata del lago nella battaglia di Lecco del 1799, tratto dalla testimonianza del Dottor Gaspare Ghislanzoni:

“Nell’aprile dell’anno 1799 le pianure dell’Adige e del Mincio furono il rovescio dei Battaglioni Francesi: inseguiti dagli Austriaci e dalle truppe Russe, si appostarono al ponte di Lecco ed arrestarono il corso dei nemici. I paesi di Pescarenico, Maggianico, Barco, Chiuso e Vercurago, presentarono allora il principale spettacolo delle carneficine, dei saccheggi e dei disordini di ogni sorta: i terrieri non fuggiti o non nascosti, erano morti dal ferro o in atto di essere uccisi; il solo parroco di Chiuso si trattenne imperterrito in mezzo a tanto furore, a prestare gli ultimi e desolati sollievi al desolato suo gregge”.

“Sebbene minacciato di morte, non desistette giammai dal continuare si pietosi uffici al suo parrocchiano Giuseppe Antonio Brini, trapassato nel fianco da un colpo di baionetta, il quale esalò l’ultimo respiro sotto i suoi occhi. Così nel mentre i vincitori mietevano funesti allori, egli stava rintracciando alluso degli antichi Fondatori della Chiesa, la palma del martirio che poi ottenne dall’eccessiva sua penitenza. Ritrovatosi quindi in un casotto alle sponde del lago a dire l’ufficio del giorno, comparve una barchetta miracolosamente condotta dal mugnaio Giovanni Laino di Chiuso, già pazzo all’ospitale, dall’opposta riva, laddove tutte le barche furono ritirate dai Francesi, e colate al fondo. Costui quasi a forza induce il suo Parroco ad entrare, ed in mezzo al fuoco della moschetteria varcano in un baleno agli adiacenti fondi di Garlate. Passa non tocco attraverso le fuggitive armate francesi e di porta sull’eminente Galbiate da quel zelantissimo Parroco Prati. Fu indescrivibile la commozione di quei due Parroci nel rivedersi: ivi tratti d’ospitalità senza fine. Dopo due giorni s’accomiatò dall’ospite, che voleva pur colmarlo d’ogni genere di sussidi: ma tutto rifiutò l’indigentissimo Ecclesiastico pellegrino!”.

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Al termine della lettura, Don Adriano ha commentato la testimonianza, attualizzandola tramite un riferimento ai migranti che, ogni giorno, affrontano viaggi “della speranza” duri e faticosi, che, dalle loro terre natie, gli portano nel nostro paese in cerca di una condizione di vita migliore.

“L’episodio di 216 anni fa si sta ripetendo- ha commentato Don Adriano Bertocchi – la traversata del lago si può assimilare alla traversata che, milioni di persone, compiono tutti i giorni dall’Africa a Lampedusa. Noi abbiamo la fortuna di poter attraversare il nostro lago in condizioni sicure, ma ci sono dei laghi e soprattutto dei mari molto più insidiosi, con persone che li attraversano e che devono essere aiutate nella segno della speranza. Il Beato Serafino, non sarebbe fuggito neanche in questa occasione, anzi sarebbe stato presente e avrebbe dato il meglio di sé, per questo mi sembra giusto sperare che questa festa ne imiti un po’ la santità. Vorrei  – ha concluso Don Adriano – che queste serate del palio del Beato Serafino, fossero dei piccoli atti di solidarietà per non dimenticarci di coloro che non possono fare festa; stiamo vicini, accogliamo e non allontaniamo frettolosamente, coloro che emigrano in Italia, per cercare di costruirsi una nuova vita e un futuro migliore per i propri figli”.

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All’inaugurazione del palio era presente anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio che ha ringraziato per l’invito e ha definito “molto positivo l’avvio del palio richiamando i fatti tragici che avvengono, ogni giorno, nel Mediterraneo, poiché credo che fare festa ricordandosi anche di chi fa più fatica, è un valore civile per la nostra convivenza che fa crescere le relazioni, risorsa fondamentale nelle nostre comunità. Questa dimensione – ha concluso Brivio – è la più grande ricchezza che una comunità può avere, certamente non risolve tutti i problemi, ma aiuta  a viverli in una dimensione diversa, più comunitaria”.

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Finita l’inaugurazione si è svolta la prima gara del palio: la gara delle Lucie, che ha visto trionfare la  contrada di Corso Bergamo.

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Gli stendardi delle contrade: giallo, Corso Bergamo, verde, Chiuso vecchia, rosso, via Don Morazzone, blu, via Mulini

 

Al termine della gara, i partecipanti all’inaugurazione si sono recati presso la chiesa del Beato Serafino per la consueta benedizione degli stendardi. Un ringraziamento  è stato fatto dagli organizzatori ai comuni di Vercurago, Garlate, Pescate e Oliveto Lario che hanno prestato le loro Lucie, a Corrado Valsecchi che ha messo a disposizione la quinta Lucia, al sindaco Virginio Brivio, alla famiglia Malzanni del Camping Rivabella e al signor Buffoni di Pescate.

Di seguito alcune immagini dell’inaugurazione.

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