Colico e degrado in Piazzetta: “Vogliamo solo un ambiente decente”

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Colico-vedutaCOLICO – “Illustrissimo signor primo cittadino del comune di Colico, leggiamo con stupore il suo intervento in riferimento alla nostra lettera e senza alcun tono polemico vogliamo precisare quanto segue: il Comitato che ha sottoscritto la lettera è costituito da artigiani, commercianti, professionisti e residenti de “La Piazzetta”. Qualora fosse utile per la soluzione del problema potrà passare in piazzetta e saremo lieti di segnalarle i nominativi di ogni firmatario e, se necessario, raccoglieremo anche le copie di tutti i nostri documenti di identità”.

Il giorno dopo la risposta del sindaco, Raffaele Grega, alla lettera inviata alle autorità competenti da un gruppo di artigiani e commercianti della “Piazzetta” di Colico, il comitato torna a prendere posizione sulla vicenda del degrado denunciato attraverso quella stessa missiva.

“Non abbiamo creduto fosse necessario specificare i nostri nomi – precisano innanzitutto i sottoscrittori della lettera-denuncia – visto che il numero dei firmatari (21) corrisponde a tutti gli esercenti di attività economiche e a gran parte dei residenti della Piazzetta (non siamo centinaia)”.

Fatta questa premessa il Comitato della “Piazzetta” afferma che “il solo e unico fine della lettera era quello di voler vivere e lavorare in un ambiente decente e decoroso”.

“Siamo stati costretti, nostro malgrado, a coinvolgere la stampa nella vicenda – si legge nella nota in cui il comitato stesso si rivolge direttamente al sindaco – alla luce del mancato riscontro alle diverse segnalazioni fatte dai membri del comitato, in vari momenti, a lei e alle autorità competenti. In tutta sincerità le confermiamo che da un sindaco “vicino alla gente” ci saremmo aspettati quantomeno che si fosse presentato una mattina di persona per verificare quanto da noi denunciato”.

Il Comitato aggiunge, chiamando in causa sempre il primo cittadino: “Forse da amministratore pubblico non si è mai dovuto preoccupare della pulizia del suo ufficio, ma le possiamo assicurare che feci (a nostro avviso non di origine canina, come da lei ipotizzato), urine e quelle “due” bottiglie trovate davanti alla porta la mattina non contribuiscono a dare una bella immagine a un’attività commerciale, artigiana o professionale. Avrebbe espresso le medesime considerazioni qualora tali spiacevoli fatti si verificassero frequentemente davanti alla sua porta?”.

Quindi l’ultima considerazione: “Quanto all’ubicazione della piazzetta (piazza Garibaldi o meno) la nostra lettera era molto chiara nell’individuare la zona a cui ci riferiamo. Detto ciò la ringraziamo per l’attenzione prestata, nonché per i suoi consigli, ma auspicheremmo di risolvere la situazione senza ulteriori oneri economici”.