Confiscato alla mafia, oggi centro antiviolenza Nasce il Rifugio di Dafne

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Il sindaco Briganti consegna le chiavi ad Amalia Bonfanti de L'altra metà del cielo

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OLGINATE – Confiscati all’ndrangheta, restituiti oggi alla collettività con un’importante missione: aiutare le donne vittime di violenza a ricostruire la propria vita. Un fine nobile al quale sono stati destinati due appartamenti situati ad Olginate, inaugurati giovedì col nome di “Rifugio di Dafne”.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il comune di Olginate e l’associazione L’altra metà del cielo – Telefono Donna di Merate al quale l’ente pubblico ha destinato i due immobili in comodato d’uso gratuito per dieci anni.

Il rifugio sarà una casa di seconda accoglienza per donne sole o con figli che si rivolgono all’associazione in cerca di aiuto perché hanno subito o continuano a subire violenza. L’associazione selezionerà le richieste valutando le donne sulla base dei bisogni espressi, della loro volontà al cambiamento e della loro capacità di progettualità. Si tratta di un’ospitalità temporanea, la seconda tappa dopo una prima accoglienza in altre strutture poste sul territorio provinciale; un’accoglienza della durata di sei mesi e rinnovabile per altri sei mesi.

Il sindaco Briganti consegna le chiavi ad Amalia Bonfanti de L'altra metà del cielo
Il sindaco Briganti consegna le chiavi ad Amalia Bonfanti de L’altra metà del cielo

Un periodo di tempo nel quale alle ospiti verrà offerto non solo una soluzione abitativa che permetta loro di allontanarsi dal contesto di violenza, ma anche percorsi personalizzati di affiancamento per ricostruire un’autonomia identitaria, economica e relazionale, quindi un accompagnamento psicologico, consulenze legali, incontri con educatori per minori e con assistenti sociali. Il tutto garantendo alla donna segretezza e sicurezza e in modo gratuito, sia per quanto riguarda l’alloggio che i servizi offerti.

I due appartamenti ristrutturati, di circa 133 mq, possono ospitare fino a 3 donne e 6/8 minori. L’intervento di rimessa a nuovo dell’immobile è stato attuato grazie al finanziamento di circa 100 mila euro da Fondazione Cariplo e 76 mila euro da Regione Lombardia.

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“E’ un orgoglio assoluto poter inaugurare questa struttura – ha sottolineato il sindaco di Olginate Rocco Briganti – si tratta di due beni che da tempo giacevano nel degrado e nell’inutilizzo, anch’essi sottratti ad un ambito di violenza come le donne che qui troveranno ospitalità e una nuova opportunità per il loro futuro. Fondamentale è stato il connubio tra Comune e associazione, un lavoro che ha consentito di chiudere un percorso iniziato nel 2000 con l’assegnazione al Comune di questi beni che sono stati finalmente restituiti alla collettività”.

Il sindaco Briganti insieme a Marinella Maldini, Amalia Bonfanti e il vice sindaco di Lecco, Francesca Bonacina
Il sindaco Briganti insieme a Marinella Maldini, Amalia Bonfanti e il vice sindaco di Lecco, Francesca Bonacina

A presenziare al taglio del nastro, giovedì mattina, il prefetto Liliana Baccari, il comandante dei carabinieri Rocco Italiano, Romano Negri di Fondazione Provincia di Lecco, Massimo Giupponi dell’Agenzia Tutela Salute, Amalia Bonfanti de “L’altra metà del cielo”, Marinella Maldini dell’amministrazione provinciale ed anche il vice sindaco di Lecco, Francesca Bonacina, rappresentate della rete antiviolenza:
“Il recupero di questi spazi è fondamentale, cosa più importante è però avere delle associazioni che siano capaci di utilizzarli, di fare progetti, e che una struttura come questa vada ad innestarsi su una rete coordinata già esistente di aiuto, sostegno legale, psicologico ed economico alle donne vittime di violenza. Lecco ha tutto questo ed è un passo avanti rispetto ad altre province”.