“Confusione” da Tares? Il Comune scioglie i dubbi

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LECCO – Ancora nel pallone per la Tares? Intanto ricordiamo che il termine per il pagamento della prima rata è scaduto lo scorso lunedì ma che a fronte dei ritardi nella consegna dei bollettini il Comune ha deciso di non applicare sanzioni fino al 16 di ottobre, dando altri 30 giorni di tempo ai contribuenti per pagare il tributo.

In questi ultimi giorni sono comunque proseguite le segnalazioni dei cittadini, per correzioni da effettuare ai bollettini e per i dubbi che ha generato la nuova tassa rifiuti. Così, l’assessore Elisa Corti ha deciso di fare nuovamente chiarezza convocando la stampa nella mattinata di mercoledì.

Come spiegato dall’assessore, la confusione più grossa è stata generata dal metodo di calcolo della Tares per i cittadini non residenti, i quali nel modulo si sono trovati indicati il numero massimo di occupanti (6 persone): una scelta del Comune che, acquisendo per la prima volta di dati dei non residenti nel proprio archivio, ha dovuto imporre per far si che il contribuente comunicasse il dato effettivo delle persone utilizzatrici dell’immobile.

Il problema è che il calcolo informatico ha riversato il problema su due fronti: se la casa è intestata ad un parente deceduto ed ora è occupata dagli eredi, quest’ultimo risulta come non residente e quindi il calcolo è stato fatto di conseguenza su sei occupanti, oppure se l’intestatario del bene ha cambiato codice fiscale e non è stata segnalata la variazione o se riportato errato nella banca dati.

“In entrambe le situazioni il contribuente può recarsi nei nostri uffici e cambiare l’intestatario, in caso di parente deceduto, o modificare il codice fiscale se errato – rassicura l’assessore – il problema è che la Tarsu, a differenza della Tares, non conteggiava il numero di occupanti ma solo la superficie dell’immobile, quindi in passato non potevano emergere queste questioni”.

La causa della mancata consegna dei bollettini sarebbe invece stata provocata da alcuni disguidi segnalati dalle Poste, come riferito dall’assessore Corti.

Per chi invece ha già pagato la prima rata o tutto l’importo della Tares e si è accorto ora di errori può segnalare la situazione agli uffici comunali per regolarizzarsi. Se il pagamento è stato eccedente rispetto all’importo dovuto può chiedere un rimborso o il conguaglio sul prossimo anno.

Se invece dal bollettino risulta una superficie dell’immobile o un numero di occupanti inferiore alla realtà (dati estrapolati dalle precedenti dichiarazioni del contribuente) il Comune conguaglierà la somma andando a sommare gli importi non corrisposti dal 2009.

Per le attività economiche e gli aumenti lamentati dai commercianti, l’assessore spiega che sono state applicati i parametri di legge (riportati dal decreto ministeriale del 1999) cercando di apportare correttivi alle aliquote: “Abbiamo cercato di evitare gli aumenti stratosferici – ha ribadito Corti – perché alcuni operatori come fioristi, ristoratori e pescherie si sarebbero trovati a pagare un aumento del 100% rispetto allo scorso anno. La vera scommessa, per far calare le tariffe, è diminuire il costo del servizio e potremo farlo con la gara d’appalto che presto dovremo bandire”.

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VADEMECUM  DELLA TARES (dal sito on-line del Comune di Lecco)

Cosa succede se non è stato possibile effettuare il pagamento entro il 16 settembre?
Si può pagare la prima rata o la rata unica entro il 16 ottobre 2013 senza che vengano applicate sanzioni né richiesti interessi moratori per i versamenti.

Quali dati è opportuno verificare sull’invito ricevuto?
I dati riferiti all’intestatario, al codice fiscale, al numero di occupanti e al numero dei mq.

Come sono stati trasmessi gli inviti al pagamento?
Sono stati trasmessi per posta, via mail agli indirizzi indicati dai contribuenti e per posta elettronica certificata agli indirizzi risultanti in Camera di Commercio.

Chi non ha ricevuto l’invito di pagamento o lo ha smarrito cosa può fare?
Rivolgersi al Servizio Tributi o ai Servizi di Zona per farselo ristampare o inviare via mail.

Perchè dal prospetto ricevuto risultano un numero di 6 o più occupanti?
Il numero di ” 6 o più occupanti” può comparire in una delle seguenti situazioni:

a) intestatario non residente;
b) intestatario deceduto, senza che sia stato effettuato il cambio di intestazione del tributo;
c) codice fiscale errato.

In tali casi, è possibile effettuare la correzione recandosi agli sportelli dell’ufficio tributi.

Cosa si deve fare se i metri quadrati sul prospetto non sono esatti?
È possibile recarsi all’ufficio tributi per le verifiche del caso. E’ possibile comunque versare la prima rata ed effettuare la correzione prima del saldo finale.

Ho inviato un quesito via fax o tramite mail e non ho ricevuto risposta. Cosa devo fare?
Le richieste verranno evase il prima possibile. Nel dubbio è sempre possibile recarsi allo sportello.

Il conteggio e l’intestazione erano corrette, dunque ho pagato la prima rata. Cosa succede?
Le sarà inviato il saldo tra quanto doveva pagare e quanto ha già pagato da versare entro il 16 dicembre.

Mi accorgo di aver pagato in eccesso. Cosa devo fare?
Può chiedere il rimborso all’ufficio tributi.

Ho pagato la prima rata con un importo non corretto perché i dati nell’avviso non erano corretti?
Venga a regolare la sua situazione all’ufficio tributi.