Coprifuoco alcolico? Esercenti contrari. Il Comune: “Non si farà”

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LECCO – “Confronto e non restrizioni”: il vicesindaco Francesca Bonacina fa sapere di aver ricevuto la proposta avanzata dal questore Filippo Guglielmino di porre un limite orario alla vendita degli alcolici in centro, per scongiurare episodi di violenza (leggi qui), ma che l’amministrazione comunale sceglierà una strada differente.

“In questo momento non intendiamo applicare misure di questo tipo – spiega il vicesindaco e assessore alla Polizia Locale – pur ritenendo che il problema sia degno di nota e che sia giusto ragionare su come arginare certi fenomeni che accadono in tarda notte, non solo in centro”.

Il vicesindaco Francesca Bonacina

Per il vicesindaco. “si può aprire un tavolo di confronto che deve coinvolgere anche la categoria degli esercizi pubblici. Non si può dire che il problema non esiste, ma trattiamolo con chi di notte è aperto, che non solo si occupa della vendita di bevande ma convive con queste situazioni; potremmo pensare anche ad un codice di autodisciplina da redigere insieme agli esercenti, sapendo alcune prescrizioni normative sono già vigenti. Di fronte ad un avventore già alterato dall’alcol,per esempio, il locale non dovrebbe servire altri alcolici. Confrontiamoci con gli operatori”.

Dal canto loro, gli esercenti hanno già alzato le barricate.  “L’idea del questore di bloccare la vendita di alcol dopo la una di notte non ci vede per nulla favorevoli – sottolinea il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva – Pur comprendendo le intenzioni che stanno alla base di questa proposta e ribadendo la nostra stima per le forze dell’ordine, non possiamo certo accettare che si vadano a penalizzare i bar e i locali. Queste realtà sono imprese che hanno la possibilità di somministrare alcolici nel rispetto della normativa esistente e quindi va rispettato il loro diritto di portare avanti in modo legittimo e completo la propria attività”.

Alberto Riva, direttore di Confcommercio

“Gli episodi a cui si fa riferimento sono sicuramente da condannare ma restano sporadici e circoscritti, e tra l’altro non sono certo riconducibili in modo esclusivo all’abuso di alcol, viste le molteplici problematiche che portano con sè i protagonisti di risse e aggressioni. Da parte nostra siamo convinti che imporre il divieto non sarebbe una soluzione al problema, anche perché l’esperienza ci insegna che chi poi scatena violenze o compie aggressioni arriva comunque nel “salotto buono di Lecco” già alterato o portando con sè alcol e sostanze acquistati in precedenza in luoghi diversi dal centro. Chiediamo invece che ci sia un controllo maggiore del territorio senza per questo gridare alla militarizzazione della città. Vanno protetti i cittadini, ma anche difesi gli imprenditori e i lavoratori”.

Esercenti favorevoli,  invece, a ragionare su altre soluzioni insieme alle forze dell’ordine e al Comune: “Siamo fin da ora disponibili a un confronto con il Questore e con il sindaco di Lecco per valutare possibili iniziative. Non ci siamo mai sottratti al dialogo con le forze dell’ordine, con cui spesso ci troviamo a dialogare e collaborare come associazione, e pensiamo di potere dare un contributo anche in questo caso, ricordando ad esempio anche la massima disponibilità e attenzione dimostrate nel sensibilizzare gli associati per quanto concerne la vendita di bottiglie di vetro in occasione di determinati eventi”.