Volontari in rivolta contro chi ‘infanga’
il Commissario CRI

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Sono indignati e decisi a fare chiarezza, a tal punto da indire una raccolta firme capace, in poco meno di tre giorni, di racimolare la bellezza di 100 adesioni su 300 potenziali firmatari, raccolta, tra l’altro, che non è ancora finita. La sollevazione “popolare” è stata mossa da buona parte dei volontari della Croce Rossa Italiana di Lecco in seguito alle dichiarazioni anonime di qualche volontario apparse su un giornale locale a nome indistintamente dei volontari.

Dichiarazioni con le quali si è messo in dubbio l’operato e alcune scelte fatte dell’attuale commissario Marco Rusconi, 38 anni, di professione Agente di Polizia Locale presso il comando di Galbiate. Nessuna parola da parte sua, che ci rimanda agli avvocati Panzeri e Tropescovino i quali per impegni di lavoro ci hanno fatto sapere telefonicamente che potranno dirci qualcosa solamente domattina.

Intanto, a parlare a nome dei volontari che hanno firmato la petizione attraverso la quale si vuol fare chiarezza, è Luca Ghislanzoni commissario vicario: “Innanzitutto ci preme dire che se Marco Rusconi ha sbagliato se ne assumerà le responsabilità e saprà come difendersi. In secondo luogo è bene far sapere a chi la Croce Rossa non la vive ogni giorno che la realtà e il clima che si respira qui è decisamente buono. Da quando Marco Rusconi è diventato Commissario sono migliorate molte cose. Le decisioni sono condivise, c’è stato un ampliamento dei servizi offerti alla cittadinanza (ad esempio le attività inerenti alle manovre di disostruzione pediatrica), si è cercato di rendere la componente amministrativa più snella ed efficiente e, non da ultimo, c’è sostegno al lavoro dei dipendenti e reciproco apprezzamento. Solo  un dato numerico per far capire che aria tira da queste parti al di là delle chiacchiere: negli ultimi due corsi base per la popolazione si sono iscritti qualcosa come 200 persone”.

Per Ghislanzoni e per i 100 firmatari “si sta lavorando per costruire qualcosa, con degli obiettivi, senza cercare di mandare avanti la baracca e basta. E crediamo che i volontari tutti, forse tranne qualche eccezione, lo sappiano e se ne siano accorti. Proprio per questo c’è partecipazione ed entusiasmo nelle attività proposte, c’è voglia di fare, di far capire cosa può la Croce Rossa viste le sue infinite potenzialità. Quello che ci chiediamo chi ha rilasciato determinate dichiarazioni dove è stato l’ultimo anno e mezzo?  E soprattutto qual è il vantaggio dall’infangare Rusconi? O forse tutto questo ha effettivamente portato beneficio all’anonima fonte? Non capiamo poi, perché l’iniziativa di pochi o alcuni debba diventare tacitamente iniziativa di tutti… Perché la firma di pochi o di alcuni deve diventare firma di tutti? Il sottoscritto insieme al centinaio di volontari che hanno firmato ci dissociamo categoricamente con quanto diffuso per mezzo stampa in merito alla gestione del Comitato Locale di Lecco e all’operato del Commissario Marco Rusconi. Condanniamo chi ha deciso di rilasciare dichiarazioni in forma anonima, travisando la quotidiana realtà della Croce Rossa e rovinandone l’immagine e il buon nome”.

Quindi Ghislanzoni si congeda con un auspicio: “Ci auguriamo infine che la cittadinanza continui, nonostante tutto, a garantirci il proprio sostegno”.