Da Malgrate in Nuova Zelanda per fare lo “Ski Technician”

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Al centro con la giacca rossa Lorenzo De Lazzari

 

MALGRATE – Curiosità e voglia di viaggiare sono stati gli ingredienti principali dell’esperienza lavorativa di Lorenzo De Lazzari, 25 anni di Malgrate, di ritorno dalla Nuova Zelanda, dove ha trascorso alcuni mesi lavorando in qualità di “Ski Technician” a contatto con alcuni campioni dello sci neozelandese. Una sorta di prolungata vacanza-lavoro la sua, che oggi racconta dalle pagine del nostro giornale con il solito entusiasmo che lo contraddistingue.

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West Coast

 

Cosa ti ha ha spinto ad andare dall’altra parte del mondo?
L’idea di andare nella terra dei Kiwi mi è cominciata a frullare in testa verso la metà di marzo quando ormai intravedevo la fine dell’inverno ed iniziavo a pensare a che esperienza avessi potuto fare nell’estate. Anche perché in estate il mio laboratorio di sci, “Robot SKI Service” a Malgrate, resta fermo e questo è il momento ideale per dedicarsi alla realizzazione dei propri progetti. Dopo due stagioni come skipper in Grecia quest’anno avevo deciso di seguire l’inverno ed approfondire le mie conoscenze professionali sulla preparazione degli sci e tutto quello che ruota attorno all’attrezzatura di questo fantastico sport che io amo. Non tralasciando ovviamente di visitare in lungo e in largo il paese e soprattutto di rimettermi gli sci e divertirmi per i principali ski resort dell’emisfero sud che si trovano appunto in Nuova Zelanda e in Sud America. Inoltre essendo la Nuova Zelanda una ex colonia inglese, avrei avuto anche la possibilità di migliorarmi sotto il punto di vista linguistico.

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La farm dove soggiornava De Lazzari

 

Come ti sei mosso per concretizzare la tua idea?
Il Primo passo è stato quello di preparare il curriculum vitae e cover lettere. Rispondendo ad annunci trovati online ho potuto farmi un’idea iniziale di che opportunità lavorative offrisse quel paese. La figura dello Skiman era molto richiesta nei laboratori. Specialmente uno “Ski Technician” con una buona conoscenza sulla preparazione di sci e snowboard, in grado di eseguire riparazioni, montare attacchi di ogni genere e che avesse nozioni di bootfitting. Era straordinario, quella persona che cercavano ero proprio io, quegli annunci volevano proprio me. In molti mi hanno risposto, ma tutti richiedevano un colloquio di persona, quindi non riuscendo ad avere la conferma del lavoro prima della partenza ho dovuto optare per il Working Holiday visa che mi dava la possibilità di entrare nel paese anche non avendo un lavoro. Il passo successivo è stato di stipulare un’assicurazione privata e prenotare l’aereo, andata il 27 aprile con destinazione Queenstown e ritorno dopo 6 mesi. Finalmente il mio progetto iniziava a prendere forma.

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Escursione a Cardrona

 

Chi ti ha assunto alla fine?
Tra le varie offerte di lavoro che mi si erano prospettate dopo aver sostenuto i colloqui, decisi di entrare a far parte dello staff di “The Wax Room”. Laboratorio che si occupa di preparazione sci e snowboar e gestito da Chris Rodgers, attuale skiman della squadra olimpica neozelandese di Half Pipe e Slope Style. Non avrei potuto chiedere di meglio, questo perché oltre alla preparazione degli sci/snowboard per i normali clienti, ci prendevamo cura dell’attrezzatura di atleti di un certo calibro sia locali, sia internazionali venuti in Nuova Zelanda per l’allenamento “estivo”. Abbiamo collaborato con Jossi Wells, James Woods, Sam Smoothy, Janina Kuzma e Chloe Kim. Non tralasciando anche talenti emergenti e sicuramente futuri campioni come Kelly Sildaru e Nico Porteous entrambi nel team Red Bull.
Durante la stagione si è presentata anche la possibilità di preparare sci per alcune squadre nazionali di sci alpino che si recano in terra Kiwi per allenarsi.

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Cape Reinga incontro tra Oceano Pacifico e Mar di Tasmania

 

Ti sei subito adattato allo stile di vita neozelandese?
A Wanaka ero a mio agio, la gente era molto cordiale, si faceva amicizia subito ed erano tutte persone molto semplici e disponibili.
Il tempo libero lo trascorrevo sciando e visitando le zone circostanti. Ho frequentato anche un corso di formazione per istruttore di Telemark, e prendo l’occasione per ringraziare “The M Equipment” per avermi supportato con il materiale con il quale mi sono trovato benissimo.

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In laboratorio durante la preparazione di sci di Janina Kuzma

 

Com’è la Nuova Zelanda? 
Lo SkiLab con cui collaboravo si trovava a Wanaka, nell’isola del sud. Wanaka è un classico paesino in stile Kiwi posizionato sulle rive del lago omonimo e principale punto di partenza per le escursioni sulle Alpi del Sud. Nella bassa stagione risulta tranquillo ma abbastanza caotico nei periodi di picco sia in estate che in inverno. Avevo trovato alloggio con un amico di Prato, conosciuto sul posto, ma con gli stessi programmi per l’inverno! Grazie alle sue conoscenze ci siamo sistemati in uno “sleepout” (piccola casetta in legno totalmente indipendente), spartano ma accogliente al tempo stesso, posizionato vicino ad una casa di campagna, 5 minuti di macchina dal centro paese.
Ho comprato anche una piccola macchina per potermi muovere più in autonomia a seconda delle mie esigenze dato che gli impianti sciistici di Cardrona e Treble Cone distavano circa 40 minuti.

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Passando dalla tavola (da snow) a quella conviviale, cosa ci dici della cucina neozelandese?
Alla base della loro alimentazione c’è senz’altro la carne che è molto gradita dai locali e questo è facilmente deducibile dall’importanza data al reparto frigo nei supermercati. La cucina è comunque internazionale con ristoranti e specialità di tutto il mondo. Sono anche riuscito a reperire gli ingredienti del nostro Tiramisù e spesso lo preparavo agli amici.

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Panorama di Queenstown

 

Ripartirai per la Nuova Zelanda?
Ho conosciuto gente proveniente da tutto il mondo, che viveva le esperienze più diverse facendo i lavori più disparati.
Il costo della vita in Nuova Zelanda è più alto che da noi ma è comunque rapportato ad uno stipendio medio. Paragonati all’Australia, gli stipendi sono leggermente più bassi ma comunque il lavoro si trova, basta sapersi adattare, aver voglia di fare e soprattutto non aver paura di sporcarsi le mani.
Con la chiusura degli impianti sciistici nella prima settimana di ottobre e dopo aver salutato tutti, ho lasciato Wanaka alla volta di Auckland da dove sarebbe partito, il 31 ottobre, il mio aereo per tornare a casa.
Durante queste 3 settimane ho visitato i principali luoghi di interesse del paese, passando anche da Kaikoura toccata dal recente terremoto. Salutando amici e scoprendo posti nuovi e favolosi lungo il percorso, ho raggiunto Cape Reinga, estremità a nord della Nuova Zelanda. Qui mi son dovuto fermare, il mio viaggio era terminato e la data del rientro era imminente. Prima di lasciare la Nuova Zelanda ho ricevuto diverse proposte lavorative che mi permetterebbero di tornare la prossima stagione, ma ora che sono ritornato in questo piccolo angolo di mondo in cui vivo, cerco fra i miei ricordi e mi accorgo di non aver ancora incontrato un posto favoloso come questo, quindi per ora, cerco di godermi al meglio il mio terzo inverno consecutivo fra le mie magnifiche montagne e la mia gente in questo bel paese. Poi un’altra estate arriverà e allora…si vedrà!”.