Don Andrea lascia Mandello, nuova destinazione la Valmalenco

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Don Andrea Del Giorgio, classe 1975, vicario a Mandello - Sacro Cuore dal 2010.
Don Andrea Del Giorgio, classe 1975, vicario a Mandello – Sacro Cuore dal 2010.

 

MANDELLO – Don Andrea Del Giorgio, dal 2010 vicario della parrocchia “Sacro Cuore”, si appresta a lasciare Mandello destinazione la Valmalenco, una valle laterale della Valtellina estesa nel fondovalle per una quindicina di chilometri.

Il sacerdote – originario di Chiavenna, dove è nato nel 1975 – è stato infatti destinato, con la nomina di collaboratore, appunto alla comunità pastorale della Valmalenco, che comprende le parrocchie di Chiesa, Lanzada, Caspoggio, Torre Santa Maria, Spriana e Primolo.

Don Andrea nel 2014 all'Istituto Santa Giovanna Antida accanto alla croce di Lampedusa.
Don Andrea nel 2014 all’Istituto Santa Giovanna Antida accanto alla croce di Lampedusa.

La sua residenza sarà a Caspoggio, ma con altri due preti a loro volta chiamati a occuparsi della comunità pastorale si sposterà per tutta la valle.

“Don Renato, don Mariano e io – spiega don Andrea, che raggiungerà la sua nuova destinazione già all’inizio del prossimo settembre – dovremo trovare i modi e le occasioni di sviluppare una forte collaborazione e condivisione. Da questo, se Dio vuole, potrà nascere, nella valorizzazione delle cose belle e delle specificità costruite nel tempo da ogni parrocchia, un nuovo tratto di cammino ecclesiale caratterizzato dall’allargamento degli orizzonti e dal superamento dei campanilismi”.

Inevitabile, alla vigilia della sua partenza per la Valmalenco, chiedere a don Andrea – ordinato sacerdote nel giugno 2008 e fino al 2010 vicario ad Albate – un suo pensiero sui cinque anni trascorsi nella comunità parrocchiale mandellese del “Sacro Cuore”.

“All’inizio di questa nuova esperienza – osserva il sacerdote – viene spontaneo pensare alla mia vita a Mandello, a quello che lascio e a quello che rimane. La mia breve esperienza di prete mi dà serenità: ho imparato che le attività, i progetti, gli incontri iniziano e finiscono, si costruiscono e poi crollano, ma le amicizie significative trovano sempre il modo di sopravvivere”.

“Inoltre – aggiunge don Andrea – l’esperienza fatta a Mandello e nel relativo vicariato, nell’amicizia e nella collaborazione con preti, suore, famiglie, giovani e ragazzi, persone comuni ma tutte speciali, mi ha fatto crescere come persona e come prete ed è diventata parte di me. Un prezioso bagaglio che porto con me in Valmalenco”.