Don Guanella a Roma in bici: “Siamo arrivati, è una grande gioia”

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Don Agostino Frasson, guida di Casa Don Guanella
Don Agostino Frasson, responsabile di "Casa don Guanella".
Don Agostino Frasson, responsabile di “Casa don Guanella”.

LECCO – “E’ andato tutto molto bene. In tre trappe, come da programma, siamo arrivati a Roma. E’ stata un po’ dura ma ce l’abbiamo fatta e tutti sono stati davvero bravi. Sì, fin qui è stata una stupenda esperienza, che ora culminerà con l’incontro, sicuramente indimenticabile, con Papa Francesco”.

Ci sono soddisfazione, gioia e una  buona dose di entusiasmo nelle parole di don Agostino Frasson, direttore della “Casa don Guanella” di Lecco.

Lui, al telefono dalla capitale, “rivede” già idealmente il percorso che lo ha portato, con oltre trenta appassionati dello sport del pedale, a raggiungere Roma in bici. Esattamente come quattro anni fa, quando con un altro nutrito gruppo di operatori, educatori e ragazzi ospiti della comunità educativa di via Amendola aveva coperto in sella alla “due ruote” gli oltre 700 chilometri che separano appunto Lecco dalla capitale.

Quella volta (era l’ottobre del 2011) era in programma la canonizzazione di don Luigi Guanella. In questo 2015, invece, vengono celebrati i 100 anni dalla morte del fondatore dell’Opera don Guanella, “un santo rimasto profondamente uomo”, come qualcuno ha scritto efficacemente.

Per l’occasione oggi a mezzogiorno l’Opera don Guanella incontrerà Papa Francesco nell’aula Paolo VI in Vaticano. E ad assistere all’udienza vi saranno anche i quasi cento lecchesi che appunto tra ieri e oggi hanno deciso di raggiungere la capitale in treno o con mezzi propri per unirsi al gruppo che, guidato come detto da don Agostino, è giunto a Roma ieri pomeriggio in bici.

Dentro l’aula delle udienze pontificie ci sarà anche il campione olimpico, mondiale e europeo dei 10.000 metri Alberto Cova, testimonial di “Casa don Guanella” e particolarmente vicino al progetto di agricoltura sociale che la comunità educativa lecchese sta portando avanti in località Piazza Rosè a Valmadrera.

“A una decina di chilometri dal Vaticano siamo stati raggiunti e, da lì, scortati fino alla Basilica di San Pietro dalla polizia municipale – fa sapere don Agostino Frasson – e alle 16.20 di mercoledì abbiamo fatto il nostro ingresso in Vaticano, ciascuno con il proprio bagaglio di emozioni e sensazioni”.

Non a caso alla vigilia della partenza per Roma lo stesso responsabile della comunità educativa aveva sottolineato come il pellegrinaggio in bicicletta dedicato al santo fosse orientato a riscoprire i valori fondanti l’identità guanelliana: il coraggio di rimboccarsi le maniche e di affrontare la fatica del vivere quotidiano, l’attenzione e il rispetto per la persona, la ricerca di nuove forme di partecipazione degli ultimi.

Ma oggi è il giorno delle emozioni forti. E dell’ideale abbraccio dei guanelliani a Papa Francesco.