Duomo gremito per l’ultimo saluto al Cardinale Tettamanzi

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I funerali del Cardinale Dionigi Tettamanzi in Duomo a Milano (foto credit chiesadimilano.it)

 

MILANO – Oltre 5 mila persone si sono riunite in Duomo a Milano questa mattina, martedì, per i funerali di Dionigi Tettamanzi, l’ex Arcivescovo di Milano scomparso lo scorso sabato dopo una lunga malattia.

Le esequie dell’amato prelato sono state presiedute dal cardinale Angelo Scola e concelebrati da Mons. Mario Delpini e da altri 30 vescovi. Tra le autorità civili erano presenti il ministro per l’Agricoltura Maurizio Martina, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese, il questore di Milano Marcello Cardona, un rappresentante di Regione Lombardia, i senatori Mario Monti e Roberto Formigoni, l’onorevole Milena Santerini.

Presenti anche una quarantina di sindaci della Diocesi di Milano e delle città in cui Tettamanzi ha operato. A rappresentare Lecco c’era il vicesindaco Francesca Bonacina.

In apertura di cerimonia il vescovo Scola ha letto il messaggio di Papa Francesco. 

Il sindaco Giuseppe Sala insieme alle altre autorità civili

 

“Moltissimi tra noi – penso anche a me, alla nostra lunga collaborazione ed amicizia – hanno nel cuore fatti e momenti in cui han potuto godere dell’intensa umanità del Cardinale Dionigi. Ad essi ritorneremo quasi a preziose reliquie. Di essi parleremo agli adolescenti, ai giovani, a figli e nipoti per aiutarli a crescere” ha detto Scola durante l’omeliacolpiva in lui il permanente sorriso, espressione di una umanità contagiosa, riverbero della tenerezza di Gesù e di Maria Santissima verso tutti coloro che incontrava e con eccezionale pazienza salutava ad uno ad uno. Era inoltre profondamente competente nel campo delle scienze morali e bioetiche, come rivelano le numerose pubblicazioni e, in modo speciale, la collaborazione diretta con San Giovanni Paolo II, con Benedetto XVI e con Papa Francesco”.

“Per quanto riguarda la metropoli milanese – ha proseguito il vescovo – il rapporto del Cardinale Dionigi con la società civile ebbe un peso notevole. Si manifestò non solo attraverso un’apertura al confronto sociale a cui va aggiunto quello ecumenico e interreligioso, ma anche attraverso un’attenzione ai problemi della famiglia, delle famiglie ferite, della vita, del lavoro e dell’emarginazione nelle sue tante e dolorose forme. Il Cardinale era guidato da un profondo senso di giustizia che si esprimeva nella promozione e nella difesa dei diritti di tutti e di ciascuno vissuti nel loro legame profondo con i doveri e garantiti da buone leggi. Seppe denunciare senza timidezze, ma sempre in modo costruttivo, i mali delle nostre terre”.

“Affidare, come ora stiamo facendo, il Cardinale Dionigi al Padre, non può ridursi ad un gesto di umana gratitudine. Deve scavare in noi in profondità, interrogarci sullo stato della nostra fede e sulla disponibilità a lasciarci prendere a servizio, a spezzare ed offrire tutta la nostra vita come il Cardinale ci ha insegnato fino alla fine, soprattutto negli ultimi mesi della sua malattia, portata in atteggiamento di piena e consapevole offerta”.

Tettamanzi è stato sepolto in Duomo, ai piedi dell’altare della Virgo Potens: “Questa è la sua volontà espressa con la consueta delicatezza. Tutti i fedeli avranno così modo di pregare sulla sua tomba e tutti gli uomini di buona volontà potranno visitarla. Sarà un gesto di pietà, un momento di ristoro, soprattutto sarà un tenero pungolo all’approfondimento della nostra fede, della nostra comunione, del senso del vivere e della nostra energia civica” ha concluso Scola.