Eternit nell’ex Leuci. “Il Comune tuteli la salute dei cittadini”

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LECCO – Due esposti presentati da altrettanti cittadini in Comune, il primo nel marzo dello scorso anno, il secondo a luglio, entrambi segnalano la presenza di presunte coperture in amianto nell’area dell’ex Leuci.

Il caso è emerso durante il consiglio comunale di giovedì sera, quando il consigliere dei Cinque Stelle, Massimo Riva, ha interrogato l’amministrazione comunale riguardo allo stato di degrado del tetto dell’ex fabbrica denunciato dalla cittadinanza.

“L’area è trascurata, nel degrado, e il sospetto della presenza di eternit, che durante le intemperie rilascerebbero materiale al suolo, ci preoccupa, rappresenterebbero un pericolo per i tanti passanti che transitano vicino, essendo una zona molto trafficata per la presenza del centro commerciale, e per il presidio sanitario situato in prossimità della fabbrica. Se così fosse possiamo definirla una ‘bomba ecologica’”

Massimo Riva , consigliere comunale dei Cinque Stelle a Lecco

In effetti, ha rivelato il sindaco Virginio Brivio, sul registro pubblico dell’Amianto risulterebbero censite nel sito della Leuci due coperture in cemento amianto, una di 3915 metri e l’altra di 1311 metri, entrambe dichiarate danneggiate per più del 10%.

Il Comune nel settembre scorso ha avviato un’istruttoria per gli esposti presentati e sollecitato la proprietà della Leuci a presentare la valutazione dello stato di conservazione delle coperture “senza ricevere ad oggi alcun riscontro” ha spiegato il sindaco.

E’ stato quindi chiesto all’azienda sanitaria di procedere d’ufficio a verificare lo stato di quelle coperture, ma non sarebbe stato ancora trovato un accordo con la proprietà per effettuare il sopralluogo sul posto, nonostante le pressioni dell’ente locale.

“Dopo un anno siamo ancora qui a scambiarci lettere bollate, è vergognoso – ha insistito il consigliere Riva – dopo due esposti stiamo ancora a chiacchierare, chiedo che il sindaco, che è responsabile della salute dei cittadini, intervenga di petto. Si faccia anche un esproprio, è inaccettabile che la situazione non sia stata ancora risolta”.