Festa del Tricolore.
“La bandiera crei appartenenza”

Tempo di lettura: 4 minuti
festa del tricolore_7genn2015_Palazzo Belgiojoso (3)
Da sinistra: il Presidente di Assoarma Lecco Filippo di Lelio, il Prefetto di Lecco Antonia Bellomo, il Sindaco di Lecco Virginio Brivio e il Direttore del Polo Museale di Palazzo Belgiojoso Mauro Rossetto

LECCO – Era il 7 gennaio del 1797 quando, a Reggio Emilia, nacqua la bandiera italiana: un tricolore verde bianco e rosso “a tre bande verticali di eguali dimensioni” come recita l’articolo 12 della Costituzione, si potrebbe dire “ereditato” dai vicini francesi. E proprio alla Francia e ai suoi cittadini, duramente colpiti dall’attacco armato di oggi da parte di tre estremisti alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo che ha causato 12 morti è stato rivolto un pensiero all’apertura della cerimonia commemorativa per il 218° anniversario della nascita del Tricolore italiano, celebrata presso la Sala Conferenze del Planetario a Palazzo Belgiojoso.

“Siamo basiti per quanto accaduto nelle scorse ore in Francia, sia per le modalità che per i morti – ha dichiarato il Sindaco Virginio Brivio durante i suoi saluti alle autorità militari e civili presenti alla cerimonia – si tratta di un grave attacco al simbolo della libertà di pensiero. I fatti che stanno affrontando i nostri vicini francesi non sono così lontani e in occasione dei festeggiamenti per la nostra bandiera invito a riconoscere il senso di appartenenza che essa rappresenta: non diamo per scontato niente.” Ma cosa significa oggi parlare di bandiera? Su questo si è cercato di ragionare durante la cerimonia, attraverso le parole del Prefetto di Lecco Antonia Bellomo (la cui data di trasferimento a Matera non è stata ancora definita, come ha annunciato il Prefetto stesso) e del Presidente di Assoarma Lecco Filippo di Lelio. Simbolo tanto antico quanto moderno della Nazione, quello della bandiera: antico perché nato ancora prima dell’Unità d’Italia, moderno perché è proprio nel drappo tricolore che i giovani oggi si riconoscono maggiormente.

festa del tricolore_7genn2015_Palazzo Belgiojoso (4)Chi imbraccia una bandiera oggi non lo fa unicamente sulla difensiva, guardando al passato: dietro di essa c’è una storia in divenire continuo a cui noi tutti siamo chiamati a dare un contributo” ha commentato Virginio Brivio, invitando quindi ad “andare oltre” il valore storico del tricolore. Valore per lungo tempo ignorato, come ha osservato il Prefetto Bellomo, che ha ricordato l’impegno del Presidente Ciampi per valorizzare i simboli dell’Unità d’Italia, bandiera inclusa: “Mi auguro che il territorio di Lecco possa proseguire questa attività di sensibilizzazione della società e soprattutto dei giovani: ricordare durante questa Festa del Tricolore i giovani lecchesi, quali i fratelli Torri Tarelli, che hanno combattuto per l’Unità e l’indipendenza del nostro Paese significa dare loro un modello da seguire.” In riferimento a quanto accaduto a Parigi il Prefetto ha aggiunto: “Non possiamo non interrogarci in questo momento terribile sulla necessità di conservare le nostre caratteristiche come Nazione, senza dimenticare il mondo che ci circonda”.

festa del tricolore_7genn2015_Palazzo Belgiojoso (1)Tema conduttore della Festa del Tricolore è stata la valorizzazione del significativo contributo che proprio i giovani hanno dato alla lotta per l’indipendenza e la libertà dell’Italia, attraverso gli esempi di alcuni eroi lecchesi: i fratelli Torri Tarelli e i giovani partigiani lecchesi riuniti nel Gruppo Fiamme Verdi intitolato a questi eroi del Risorgimento locale. È curioso che a riunirsi sotto questo nome, Fiamme Verdi “Torri Tarelli”, siano stati un gruppo di esponenti cattolici della Resistenza: a testimonianza di ciò un gagliardetto, esposto nelle sale del museo, rinvenuto in una cartella dell’Archivio Storico.

festa del tricolore_7genn2015_Palazzo Belgiojoso (6)
Il gagliardetto del Gruppo Fiamme Verdi “Torri Tarelli” recentemente scoperto nell’archivio storico del museo

A riassumere le vicende salienti che hanno avuto come protagonisti i 5 fratelli Torri Tarelli, nati ad Oliveto Lario, è stato il Direttore del Polo Museale di Palazzo Belgiojoso Mauro Rossetto, che ha poi accompagnato i presenti nelle Sale della Resistenza: proprio qui, in collaborazione con l’Anpi, è stato recentemente allestito uno spazio dedicato ai partigiani lecchesi fucilati nel campo di concentramento di Fossoli.

Ai fratelli Torri Tarelli sono dedicate ben due vie in città, oltre che una scuola elementare nel rione di Chiuso: l’invito, a conclusione della cerimonia, è stato quello di avere maggiore attenzione per la memoria storica della città di Lecco, che nel suo “piccolo” per la Resistenza ha fatto tanto.