Festa per la Madonna del Rosario. Il prevosto: “Non siamo soli”

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Monsignor Franco Cecchin

 

LECCO – Come è tradizione, nella prima domenica di ottobre, si celebra la solennità della Madonna del Rosario  come festa di Lecco e in mattinata si sono svolte le celebrazioni nella basilica di S. Nicolò, alla presenza delle autorità istituzionali della città.

Un appuntamento risalente al 1795, quando su sollecitazione delle Confraternite e dell’assenso popolare, la festa della Madonna del Rosario è diventata anche festa della città.
Quest’anno la statua della Vergine, sottoposta a restauro, non è stata portata in processione lungo le vie della capoluogo per tutelare la sua conservazione, di qui l’invito del prevosto, mons. Franco Cecchin ai lecchesi a farle visita nella nostra chiesa portando un fiore, all’inizio della celebrazione, davanti alla  statua della Madre di Gesù come segno di affetto e implorazione di aiuto.
“È bello e significativo che la Lecco cattolica abbia scelto come compatrona della nostra città, insieme a san Nicolò, la Madonna del Rosario – ha sottolineato il prevosto – C’è l’intuizione profonda che la nostra fede cristiana ha come fondamento il Signore Gesù, il Figlio di Dio diventato uomo, e, come via per arrivare a Lui, Maria, sua madre e madre nostra. Ritengo fondamentale, in questo momento storico complesso e difficile, riflettere sul significato della morte salvifica di Gesù Cristo, Figlio di Dio e figlio di Maria. Tutti noi siamo coinvolti in prima persona: il popolo di Dio che è in Lecco, le autorità civili e quelle militari”.

Monsignor Franco Cecchin

 

“Prendiamo coscienza – ha proseguito don Franco – sia i ragazzi, sia gli adulti e sia noi anziani, che Gesù sulla croce ci ha regalato sua madre. Non siamo più soli. In qualsiasi momento della nostra vita, gioioso o doloroso, Maria la madre di Gesù è la nostra madre insieme alla nostra madre terrena. Ho l’impressione che non prendiamo sul serio questa presenza materna di Maria. Lei invece c’è, ci chiede soltanto di accorgerci che è con noi. Invochiamola perché ci aiuti a dare il meglio di noi stessi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e nella nostra città, con la dinamica del dono di noi stessi come l’ha vissuto suo Figlio Gesù”.
“Il piccolo o il grande mondo, in cui viviamo, può rinnovarsi non se aspettiamo che si muovano gli altri, ma se cominciamo noi a dare e ad impegnarci – ha concluso il prevosto – Maria, con la sua presenza, ci aiuta ad essere responsabili della nostra vita, della nostra parrocchia e della nostra Lecco. Maria ci dice che il mondo si salva se seguiamo nella concretezza della nostra vita lo stile e l’azione di suo Figlio, che ha salvato l’umanità con il dono di se stesso sulla croce. Non ci rimane altro che accogliere Maria come dono di Gesù sulla croce”.