MANDELLO – Sta per alzarsi il sipario, a Mandello, sulla terza edizione del Festival jazz “Controcorrente” che domani, venerdì 12, e sabato 13 vedrà esibirsi al cineteatro “Fabrizio De Andrè” (ingresso gratuito) alcuni tra i nomi più prestigiosi del panorama jazzistico nazionale e internazionale.
“Controcorrente” è divenuta del resto, dopo sole due edizioni, una rassegna di livello assoluto, con un grande successo di pubblico (tanto l’anno scorso come nel 2013 l’evento fece registrare il tutto esaurito, con un pubblico numeroso a seguire i concerti anche sul maxischermo allestito in piazza Leonardo da Vinci) e un considerevole riscontro mediatico.
Quest’anno, dunque, il Comune di Mandello va a caccia… del tris. E le premesse per un’altra edizione di successo ci sono tutte, a partire dai nomi dei protagonisti, autentiche star del jazz destinate a richiamare sul Lario un gran numero di appassionati, pronti a vivere le magìe e il fascino che la musica sa regalare.
Si comincerà, tra l’altro, subito con il botto. Sul palco del “De Andrè” venerdì 12 salirà infatti Paolo Fresu, a tutti gli effetti nell’olimpo della musica contemporanea, che quest’anno proporrà una tra le sue più raffinate e creative performance: un “a solo” di tromba adeguatamente teatralizzato grazie a un raffinato studio di luci ideato da Francesco Carta e corredato dall’uso professionale dell’amplificazione di Fabrizio Dell’Oca.
Il racconto musicale proposto da Fresu passerà attraverso una sorta di piccolo compendio tascabile di storia della musica, attraversandone momenti salienti. Suoni preregistrati si incontreranno con quelli “live” in un viaggio ideale all’interno della storia e delle geografie, passando dalla polifonia sarda al Vietnam, dai suoni classici degli archi a Miles Davis, dalla trance Gnawa alla poesia del suono continuo attraverso l’elettronica.
Prima di Fresu, venerdì 12 a inaugurare il festival sarà il “Mediterranean trio” di Gavino Murgia (sassofoni, flauti, launeddas e voce), con Marcello Peghin alle chitarre e Pietro Iodice alla batteria.
Con loro il pubblico del “De Andrè” vivrà un viaggio che attraverserà il Mediterraneo e toccherà la Sardegna. Il canto a tenore mescolato con il sax soprano e le launeddas, strumento tipico originario della Sardegna, creerà – unito alla chitarra e alla batteria – sonorità al tempo stesso moderne e arcaiche.
L’appuntamento è per le ore 21.