Foibe: la targa ritrovata nel lago, consegnata all’associazione Esuli

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LECCO – La pioggia incessante di questi giorni ha costretto a modificare il percorso della manifestazione organizzata da Comune e Provincia per celebrare il Giorno del ricordo, ma nella sostanza non è cambiato nulla: lunedì 10 febbraio si è svolta regolarmente la cerimonia commemorativa istituita nel 2004 per rendere omaggio alle vittime delle foibe e per ricordare le popolazioni italiane dell’Istria e della Dalmazia costrette all’esodo al termine della seconda guerra mondiale.  

Il corteo ha preso le mosse dal cortile di Palazzo Bovara, per poi spostarsi nella sala del consiglio provinciale di Villa Locatelli, dove sono intervenute le principali autorità cittadine.

“Finalmente il 10 febbraio viene commemorato da tutti gli italiani – ha esordito il presidente della Provincia, Daniele Nava – dopo che per anni i martiri delle foibe sono stati confinati a un ricordo labile, lasciato colpevolmente nei cassetti da una certa classe dirigente. Oggi rendiamo omaggio ai martiri e agli esuli ricordando e condannando l’orrore tragico delle foibe, un’uccisione barbara di italiani che per troppo tempo sono stati dimenticati”.

Anche il Sindaco di Lecco, Virginio Brivio, è intervenuto sottolineando tre aspetti legati al Giorno del ricordo: “con questa commemorazione affermiamo il nostro impegno per una verità storica verso cui non c’è alcuna paura, perché non ci sono storie da nascondere con un’agiografia che dimentichi o banalizzi. Non esistono vicende storiche minori – ha affermato il sindaco Brivio – ma soprattutto questo ricordo serva per costruire una più forte coesione e identità nazionale”

Giornata Ricordo Foibe 2014 (04)

“Il Giorno del ricordo – ha affermato il Prefetto, Antonia Bellomo – è un tema legato a un evento ancora difficile da elaborare, ma la nostra generazione ha il dovere morale di raccogliere le testimonianze per trasmetterle alle generazioni future: dobbiamo riconoscere gli errori commessi, ricercare la verità storica e perdonare chi ha commesso quegli errori”.

“Ricordo significa portare nel cuore – ha sottolineato il prevosto di Lecco, mons. Franco Cecchin – ma oggi vuol dire commemorare, ovvero fare memoria insieme: facciamoci interrogare da questi esuli e da queste vittime, perché certi sacrifici diventino una consegna per tutti noi”.

“Il timore e l’orrore più grandi dopo una strage come quella delle foibe – ha spiegato Simone Galimberti del Comitato 10 Febbraio – è il non ricordo delle vittime: per anni si è preferito negare e non ricordare, ma oggi più che mai è importante non perdere la nostra identità e la nostra memoria”.

Giornata Ricordo Foibe 2014 (11)

La commemorazione è terminata con il momento senza dubbio più significativo, ovvero quello della consegna da parte del sindaco Brivio a Roberto Stanzione, italiano di Pola e membro  dell’Associazione Esuli Giuliano-Dalmati della targa di Riva martiri delle foibe, recuperata qualche mese fa dalle acque del lago:

“Ho chiesto in custodia al sindaco questa targa – ha spiegato Stanzione – per conservarla come un cimelio, in quanto è state recuperata dal lago come noi siamo stati recuperati dal fango della storia. A nome dell’Associazione la custodiremo perché siamo tutori delle vittime e dei martiri delle foibe: fare l’italiano a Lecco o a Como era facile – ha concluso Roberto Stanzione – ma farlo in Jugoslavia significava firmare la propria condanna a morte”.