“Forconi” in protesta: “La politica non ascolta i cittadini”

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LECCO – Arrabbiati e delusi da uno Stato che, come denunciano, “non è in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini” : è la protesta dei “forconi” che è giunta anche a Lecco, con un presidio che iniziato alle 9 di sabato nei pressi della rotonda di Malgrate, di fronte al Ponte Kennedy.

A quasi una settimana dalla partenza delle manifestazioni nelle altre città italiane, nel capoluogo manzoniano ha preso iniziativa l’associazione di destra Casapound, che si è fatta carico di chiedere le autorizzazioni in Questura. “Resta comunque un presidio che non vuole avere etichette politiche e che anzi è aperto a chiunque voglia prendervi parte” spiegano gli organizzatori.

Forconi - protesta Lecco (11) -k“Siamo un gruppo di amici che hanno visto la situazione evolvere in modo negativo e che ora vuole sollevare un grido di protesta e far capire a chi è in difficoltà che non sono soli – precisa Fabrizio C., 44 anni di Valmadrera – La politica non ha dato soluzioni ai nostri problemi. Personalmente, con una famiglia di 4 persone, ho difficoltà ad arrivare alla fine del mese”.

Una ventina circa i manifestanti che in mattinata si sono radunati all’imbocco del ponte, perlopiù provenienti da fuori città, esponendo striscioni e consegnando volantini agli automobilisti. Tra questi ultimi, diversi hanno deciso di fermare per qualche secondo la loro auto in segno di adesione alla protesta, quanto bastava per creare un ingorgo sul rondò e sulla provinciale.

Siamo qui perché la situazione è diventata ingestibile negli ultimi mesi, con un Governo che si è dimostrato inefficiente nei confronti delle richieste della società produttiva” ci spiega Paolo M., 35enne disoccupato di Rovagnate.

Forconi - protesta Lecco (9)Tra i manifestanti, c’è chi ha un’occupazione ma teme di perderla: “Lavoro come dipendente a tempo determinato ma ogni 15 giorni la mia azienda deve fare conti con tasse e lavoro in calo – ci spiega il 34enne Simone F. di Costa Masnaga – di questo passo il futuro si fa sempre più incerto”.

Un timore sentito anche tra lavoratori autonomi come l’artigiano Matteo M., 41enne di Civate: “Non sono in crisi ma non vorrei arrivarci”.

Tra i presenti anche una ragazza ha aderito al presidio: “Sono qui perché se nessuno si fa sentire non cambierà mai nulla. Bisogna provarci – ci riferisce Milena C., 27enne di Calco – Al momento ho un lavoro che ora si può definire sicuro, ma questo è oggi, non so tra un mese o tra un anno quello che potrà accadere”.

A bordo di un motorino e sventolando una bandiera italiana, ha fatto il suo ingresso  il consigliere comunale Giacomo Zamperini, di Fratelli d’Italia, partito che anche in altre città italiane ha appoggiato la protesta.

Il presidio dovrebbe durare per l’intera giornata di sabato ma i manifestanti promettono di tornare anche lunedì per proseguire la mobilitazione.

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