Gilardoni, le proteste? “Una montatura su una triste storia”

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MANDELLO – “Non è stato solo il mancato permesso per poter partecipare al funerale del collega a spingerci a proclamare lo sciopero, ma una situazione di chiusura alle problematiche dei lavoratori da parte dell’azienda che prosegue da troppo tempo”.

E’ il sindacalista della Fiom Cgil, Maurizio Oreggia, ad intervenire nei confronti della Gilardoni Raggi X di Mandello del Lario, all’indomani della protesta di circa una quarantina di dipendenti che hanno deciso di astenersi dal lavoro per dare l’ultimo saluto al 45enne, Fabio Gariboldi, stroncato da un malore sul S. Martino.

Oreggia, che segue la situazione alla Gilardoni insieme al collega della Fim Cisl Vittorio Cantoni, ha denunciato in particolare la questione dei permessi orari sulla quale sarebbe in corso un vero e proprio scontro con l’azienda:

Alla Gilardoni vige una regola, non scritta da nessuna parte, tale per cui i lavoratori di alcuni reparti non possono usufruire di permessi nei giorni di lunedì e venerdì, regola inventata dall’azienda. Possiamo anche capire le esigenze di produttività, il problema è però che questa privazione si è allargata ad altri giorni della settimana e mette in seria difficoltà i dipendenti. Tra questi c’è anche chi per problemi di salute dovrebbe uscire da lavoro per cure e analisi e si trova impossibilitato a farlo”.

I sindacati spiegano di aver cercato invano e in più occasioni un punto d’incontro con la direzione: “Di fronte ad un dramma e al dolore dei lavoratori ci aspettavamo un atteggiamento più umano da parte dell’azienda”.

Dalla Gilardoni rigettano però le accuse: contattato via mail, il responsabile dell’Ufficio Personale, l’ing. Roberto Redaelli ha definito la faccenda come una “montatura creata sulla triste storia di un bravo ragazzo”.