Giorgio Buizza: “Quel verde dimenticato lungo il Viale Turati”

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LECCO – “Una nuova espressione di arredo urbano o la tradizionale disorganizzazione del servizio di manutenzione del verde pubblico?

Percorrendo il Viale Turati di Lecco, con i suoi tigli ombreggianti, si nota l’anomalo ingombro dei marciapiedi e dei posti auto per lo sviluppo di polloni che hanno raggiunto quest’anno dimensioni insolite. Agli incroci la visibilità è ridotta per i ciuffi ingombranti di foglie ad altezza di automobilista.

Ma non si parlava di “sicurezza prima di tutto?”

Guardando poi i nuovi alberi messi a dimora da pochi mesi negli spazi pubblici – vedi Lungolago e Monumento ai caduti – viene da chiedersi se l’obiettivo perseguito è quello di piantare qualche albero per tacitare la coscienza o se è quello di farli attecchire e vegetare in modo da garantire il risultato. Si sa che i soldi per il verde sono pochi, proprio per questo motivo non si dovrebbero piantare gli alberi 2 o 3 volte prima di vederli attecchire e crescere, come peraltro già accaduto in anni passati, a prescindere dalla figuraccia che fa fare, a tutta la città, un giovane albero morto.

A lasciar morire gli alberi son capaci tutti; a farli attecchire ci vuole organizzazione, capacità, competenza e qualche litro d’acqua. Dato che l’acqua a Lecco non manca, probabilmente i fattori mancanti sono gli altri. Non ci resta che invocare: “Acqua, Padre!”.

Giorgio Buizza

 

IL COMUNE – Già tagliato il verde sul viale Turati,  “Intervento programmato”